“Non farò l’esule, come fu costretto Craxi. Né accetterò di essere affidato ai servizi sociali, come un criminale che deve essere rieducato. Ho quasi settantotto anni e avrei diritto ai domiciliari, ma se mi condannano, se si assumono questa responsabilità, andrò in carcere”. Così parlò Silvio Berlusconi, in un’intervista a Libero il 28 luglio 2013, tre giorni prima della sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna in Appello a 4 anni di reclusione nell’ambito del processo Mediaset. Dopo due mesi, però, la strategia del Cavaliere è cambiata. Uno dei suoi legali, il professor Franco Coppi, in una nota all’Ansa: “Se non ci sono cambi di indirizzo, entro la prossima settimana depositeremo la richiesta per un eventuale affidamento in prova ai servizi sociali”. E’ così che si consuma l’ultima giravolta dell’ex premier. Il tutto nemmeno 72 ore dopo il clamoroso balletto che ha tenuto il paese con il fiato sospeso, con la decisione di dare la fiducia al Governo Letta, presa giusto qualche ora prima del voto al Senato. L’ennesimo dei mille voltafaccia con cui si è guadagnato l’attenzione della stampa e dei telegiornali esteri.
In Italia, però, i media hanno poca memoria per le dichiarazioni dell’uomo che il 2 marzo 1994, preparando la sua celebre discesa in campo, disse: “Io dico sempre cose sincere, anche perché dimenticherei le bugie. Come ci si può fidare di chi usa la menzogna come mezzo della lotta politica? La gente deve fidarsi solo di chi dice la verità”. Ecco quindi un bestiario di tutte le giravolte del Cavaliere, fin da quando annuncia la discesa in campo: “Un partito di Berlusconi non c’è stato, né ci sarà mai” (13 settembre 1993). “Il mio presunto partito esiste soltanto sulle pagine di alcuni giornali” (26 ottobre 1993). Tre mesi dopo annuncia la nascita di Forza Italia e la sua candidatura alla presidenza del Consiglio.
Detto e contraddetto: la ricetta di Silvio
Perché il ‘detto e contraddetto’ è diventato un must nella storia pubblica di B. A prescindere dall’argomento trattato. “L’Irap è davvero l’imposta di rapina, una tassa iniqua che va contro chi rischia in proprio: i lavoratori autonomi, i commercianti, gli artigiani, i professionisti, aumentando le loro difficoltà in un momento difficile dell’economia” (5 novembre 1997, annunciando la manifestazione contro l’Irap del 13 novembre). L’Irap non è stata mai abolita in tutti i suoi governi fino al 2006. “Il nostro obiettivo è dimezzare i reati nel corso di una legislatura” (Ansa, 4 dicembre 2000). “Non ho mai detto che dimezzerò i reati” (Ansa, 6 dicembre 2000). “Da quando siamo al governo c’è stato un calo del 247% degli sbarchi dei clandestini” (30 dicembre 2003). Una cifra iperbolica ma soprattutto impossibile, tanto che pochi mesi dopo Berlusconi la corregge: “Sbarchi di clandestini diminuiti del 40%”. E’ comunque falso, gli sbarchi col suo governo sono aumentati in modo esponenziale. “Abbiamo arrestato 200 terroristi islamici internazionali” (6 novembre 2005). In realtà i terroristi arrestati sono soltanto due.
Il balletto euro-economico
Anche sulla moneta unica europea il Cavaliere ha detto tutto e il contrario di tutto. Alcuni esempi. “Un bel po’ di merito per l’entrata dell’Italia nell’euro l’abbiamo anche noi” (25 marzo 1998). “Siamo tutti uniti da un comune destino. L’euro si è imposto positivamente, diventando un simbolo dell’Europa” (16 gennaio 2002). “Il governo non ha posizioni di scetticismo sull’euro. Però ho ancora una certa nostalgia della lira, perché sapete… quando uno ne ha fatte tante di lire…” (4 marzo 2002). Poi la giravolta. “L’aumento dei prezzi si deve soprattutto all’introduzione dell’euro, che è stato deciso dai governi precedenti al nostro. E’ evidente che con l’euro i conti sarebbero stati arrotondati all’insù” (20 dicembre 2003). “Oggi per esempio io ho legato l’euro al nome di Prodi, vista la connotazione negativa che ha la moneta unica” (28 luglio 2005, manifestazione elettorale a Roma). Dall’euro alla situazione economica generale dell’Italia, il passo è breve. “Siamo un’economia forte, la terza del mondo. Il nostro stile di vita è quello di un Paese benestante, i consumi non diminuiscono, i ristoranti sono pieni, negli aerei non si riesce a prenotare” (4 novembre 2011 al G20 di Cannes, in piena tempesta europea sull’Italia). E’ falso, nel 2011 la Borsa di Milano cede in un anno il 25,6%, secondo Confcommercio chiudono 9mila ristoranti e l’Istat certifica un -16,5% nei viaggi aerei.
Giravolte politiche: “Dopo di me, io”. E il capolavoro Ruby
“Con elezioni primarie aperte nel Popolo della Libertà, sapremo entro dicembre chi sarà il mio successore, dopo una competizione serena e libera tra personalità diverse cementate da valori comuni. Il movimento fisserà la data in tempi ravvicinati, io suggerisco quella del 16 dicembre” (24 ottobre 2012). Meno di due mesi dopo, l’11 dicembre 2012, Berlusconi annuncia la sua candidatura e cancella le primarie. “Non ho mai minacciato nessuno, né fatto pressioni sul funzionario di polizia per far rilasciare Ruby”. Falso, come si legge nell’invito a comparire il funzionario riceve ripetute chiamate dalla presidenza del Consiglio: la prima alle 00.02.21, l’ultima addirittura alle 6.47.14. “Non ho avuto rapporti sessuali con Ruby”. Da un sms dell’amico di Ruby Luca Risso: “Sono ancora qua. Ora sono sceso a fare due passi. Lei è su, che si sono fermati un attimino perché siamo alla scene hard con il pr… con la persona”. E ancora. “Mai pagato una donna”. Patrizia D’Addario fu pagata, anche se da Giampaolo Tarantini, e dal processo a Milano emerge come nessuna delle ragazze invitate ad Arcore lasciasse la villa senza la busta o il bonifico. (tutte dal messaggio a reti unificate del gennaio 2011).
Le promesse (di marinaio) agli italiani e le balle sul suo passato
La madre di tutte le promesse non mantenute dal Cavaliere è il Contratto con gli italiani: abbattimento della pressione fiscale, riduzione dei reati, pensioni minime da un milione, apertura dei cantieri, un milione di posti di lavoro. Con l’impegno non ripresentarsi se non ha raggiunto almeno quattro traguardi su cinque (8 maggio 2001, a Porta a Porta). Dodici anni dopo è ancora in politica, e in televisione. “Non è in questa direzione che doveva andare l‘Imu. Doveva comprendere tutte le imposte locali e colpire gli immobili, ma non la prima casa che per noi è sacra. Abbiamo fatto tutti i tentativi per farla cambiare, ma non ci siamo riusciti”. Falso, l‘Imu fu introdotta da Berlusconi con il dl 23 del 14 marzo 2011. “Su Ruby c’è stata una diffamazione senza pari. Non ho mai detto che era la nipote di Mubarak”. Dal verbale della telefonata al funzionario della Questura: “Dottore, volevo confermarle che conosciamo questa ragazza, soprattutto spiegarle che ci è stata segnalata come la nipote del presidente egiziano Mubarak”. (10 gennaio 2013, a Servizio Pubblico).
Perché in realtà tutto comincia molti anni prima. “Della Edilnord sono un semplice consulente, un progettista” (a una pattuglia della Guardia di Finanza che lo interroga il 12 novembre 1979). In realtà Berlusconi è il proprietario dell’Edilnord, ma i finanzieri si bevono la frottola. Uno di loro risulterà iscritto alla P2. L’altro lascerà presto la divisa per iniziare a lavorare per il gruppo Fininvest. “La mia carriera canora (sulle navi da crociera) è cominciata con una tournée in Libano” (7 giugno 1989). Dalle ricerche del suo biografo risulta che Berlusconi non è mai stato in Libano. “Ho studiato due anni a Parigi, alla Sorbona, e per mantenermi dovevo suonare e cantare nei locali della capitale” (8 luglio 1989). Berlusconi non ha mai studiato alla Sorbona, semmai alla Statale di Milano.
Frottole rossonere di calciomercato
Poi gli innumerevoli racconti di quando da bambino andava allo stadio a vedere il Milan, lui che tutti sapevano essere sempre stato interista. “Nesta? E’ impossibile. Il Milan non acquisterà Nesta, nel calcio siamo arrivati a livelli che non hanno niente di economico e morale. Abbiamo sbagliato tutti, ora basta. E’ venuto il momento di ravvedersi” (23 agosto 2002). L’indomani il Milan annuncia l’acquisto di Nesta. “Gilardino al Milan? E’ troppo caro, non si possono spendere certe cifre per il calcio. Sarebbe amorale con i problemi che ci sono oggi” (24 giugno 2005). Il 18 luglio il Milan annuncia l’acquisto di Gilardino. Perché in fondo è fatto così. “Caro don Massimiliano, la ringrazio molto per il suo appoggio, cercherò di essere all’altezza e le prometto sin da ora due mesi e mezzo di astinenza sessuale assoluta, fino al 9 aprile (al prete cagliaritano don Massimiliano Pusceddu, da il Giornale del 29 gennaio 2006). “Voto di astinenza? Nemmeno per sogno. Son cose che si dicono ma non si fanno” (1 febbraio 2006).