Pensateci. Quanto è bello giocare a fare i grandi statisti e i grandi politici? Con la pancia piena e la testa libera ti puoi divertire a fare il grande moderato e il buon pacificatore nazionale. Non hai problemi per il futuro, non hai l’ansia di crescere i tuoi figli nell’incertezza e in una situazione economica sempre più complicata, non hai l’ansia delle bollette che scadono, non hai la preoccupazione di trovarti un posto di lavoro fisso, non hai l’ansia di non riuscire ad avere una casa di proprietà o semplicemente mantenerne una in affitto.
Insomma vivi nelle stanze ovattate della politica romana e ti diverti ad andare da una trasmissione politica all’altra a dire sempre le stesse cose. Ti diverti con insano cinismo a far finta che i problemi li abbiano creati strani fantasmi immaginari e che qualcuno, ma non tu, li risolverà. Parli sempre al plurale ma non si capisce a chi ti stai riferendo veramente. Rilasci le solite interviste e viaggi per il mondo per salutare fraternamente i tuoi amici e le tue amiche. Spesso non parli delle problematiche che interessano la collettività, ma ti piace cercare sempre qualche tornaconto personale e privato. Le relazioni pubbliche a fini privati sono molto importanti.
Di quello che realmente accade nel tuo Paese ne senti parlare solo dai notiziari e non conosci minimamente i veri problemi quotidiani dei comuni e semplici cittadini, che alla fine dei conti ti danno da mangiare. Molte volte parli solo per sentito dire e non conosci neanche quanto costa un kg di pane o un litro di benzina. Figuriamoci se sai quanto costa il bollo della macchina o quanto costa in media una casa in affitto. Tu hai la macchina blu e la scorta.
Che ti frega se la benzina aumenta costantemente e le accise messe ogni anno solo momentaneamente poi non vengono mai tolte. Era stata messa anche per la guerra in Abissinia, ma l’accisa è ancora lì. Ma che ti frega. Figuriamoci se ti preoccupi quando c’è qualche sciopero dei voli o dei treni. Tu non li paghi e generalmente ti capita di viaggiare con i voli di Stato. Fare una fila alle poste o in banca non sai neanche cosa voglia dire. Se ti servono, quelle le hai direttamente in Parlamento. In Senato la posta era anche ben fornita.
Degli ideali della vecchia sinistra o della vecchia destra ne hai letto qualcosa nei libri di storia e ti sei sempre messo a ridere. Il popolo tifoso per eccellenza ha sempre creduto di poter scegliere e seguire un ideale. I partiti e le sigle non ti importano. L’importante è definirti moderato o magari cattolico. Meglio se entrambi. Quando c’è qualche problema politico serio ti nascondi sempre in responsabilità di qualcun altro. La colpa non è mai tua. Ti diverti un mondo a fare il grande statista.
Quando prendi anche responsabilità di Governo allora raggiungi il massimo del divertimento. Riesci a fare la maggioranza e anche l’opposizione. Se, poi, come accade in questo periodo, non si capisce più dove sia la destra e dove sia la sinistra diventi felice come una pasqua. Sguazzi libero e felice come un bambino e ti lasci andare a grandi ed illuminati discorsi per il bene dell’Italia. Quel bene tanto osannato ma mai visto realmente dai cittadini.
Il moderato politico è il tuo mestiere. Ne carne ne pesce. L’Italia trema ma tu stai tranquillo. Nelle stanze calde ed ovattate che frequenti tutto è pacifico e sereno. Grazie ai tuoi grandi interventi di spessore hai salvato l’Italia. Vai a Letto tranquillo, domani non dovrai timbrare il cartellino.