L'assemblea del gruppo a Montecitorio ha chiesto spiegazioni all'eletto che non aveva ancora restituito diaria e indennità ed è stata "congelata" la sua espulsione. Il parlamentare si è impegnato a restituire i soldi anche a rate. Di Battista: "Io mi fido e controlleremo"
Rendiconterà le spese e restituirà i soldi. Anche a rate. Questo l’impegno che Ivan Catalano, l’unico deputato del Movimento 5 Stelle a non aver restituito i soldi della diaria e dell’indennità, ha assunto durante l’assemblea del gruppo della Camera di lunedì 7 settembre. Il deputato lombardo ha rischiato l’espulsione per aver violato il codice di comportamento degli eletti M5S, ma al momento è stato ‘graziato’ dai suoi colleghi che hanno deciso di non procedere con il ‘cartellino rosso’ ma di attendere che Catalano rispetti gli impegni presi. Si torna a parlare di scontrini in casa 5 Stelle, ma la paura ora è quella di ricadere nel vortice delle espulsioni esemplari. Così è arrivato lo stop di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo che preferiscono trovare soluzioni interne piuttosto che farsi divorare dalla stampa.
Nel corso dell’assemblea, dove si è parlato più in generale del capitolo rendicontazione e restituzione dei soldi, si è affrontato anche il caso di Cosimo Petraroli, deputato torinese che non figura tra i parlamentari che hanno rendicontato le spese. Ma il suo, spiegano i deputati grillini, sarebbe ben diverso da quello di Catalano: per motivi personali, infatti, non avrebbe rendicontato gli scontrini ma ha, nel rispetto delle regole, restituito i soldi devolvendo il non speso al fondo per l’ammortamento del debito pubblico scelto dai grillini in occasione del ‘restitution day‘.
Catalano, già criticato anche dagli attivisti in rete, si è sempre trincerato dietro i motivi personali e la necessità di aiutare la famiglia. Poi in assemblea ha ribadito la sua volontà di non mollare: “Certo che resto del Movimento”, ha detto il deputato, “certo che la mia è una questione risolvibile. Ho spiegato le mie motivazioni, legate a ragioni famigliari, private”.
L’intenzione è quella di spegnere le discussioni ed evitare un nuova caso di espulsione. Così anche i più ortodossi hanno mostrato segni di apertura: “Ho ricevuto”, ha scritto su Facebook Alessandro Di Battista, “alcune mail di delusi che chiedevano l’espulsione del deputato Ivan Catalano. Io non la penso così. Ivan ha sbagliato ed è stato giustamente redarguito, anche pesantemente, dalla rete e dai cittadini (e anche da noi). Catalano ha chiesto scusa e ha dichiarato in assemblea che restituirà tutto quel che non ha restituito in brevissimo tempo. Io mi fido e comunque controlleremo. Se qualcuno di noi sbaglia ma, grazie al ‘controllo popolare torna nel gruppo e torna a rispettare i patti beh questo è uno straordinario successo del M5S. Pensateci”.