Il mondo FQ

Sparatoria Palazzo Chigi, disposta la perizia psichiatrica per Luigi Preiti

La verifica clinica dovrà stabilire la capacità di intendere e volere al momento del fatto, ma anche la possibilità di partecipare al procedimento. Ammessi al processo come parti civili i tre carabinieri feriti, il ministero della Difesa e l'Associazione vittime del dovere
Sparatoria Palazzo Chigi - Luigi Preiti
Commenti

Perizia psichiatrica per Luigi Preiti, l’uomo che ferì a colpi di pistola tre carabinieri davanti a Palazzo Chigi, lo scorso 28 aprile. L’attentatore aveva agito durante l’insediamento del governo Letta, mosso dall’intenzione – a quanto ha sostenuto in seguito – di sparare ai politici e non agli agenti. La verifica clinica è stata decisa dal giudice per l’udienza preliminare Filippo Steidl, che ha concesso il rito abbreviato, accogliendo la richiesta dei difensori dell’imputato. Il pm Antonella Nespola aveva invece espresso parere negativo. Tentativo di omicidio plurimo, porto, detenzione e uso di un’arma con matricola abrasa e ricettazione: questi i reati contestati a Preiti.

In un primo momento la procura aveva ottenuto il giudizio immediato, fissato per il 20 novembre, ma la difesa dell’imputato aveva chiesto il rito abbreviato condizionato all’effettuazione di una perizia psichiatrica. La verifica clinica dovrà stabilire la capacità di intendere e volere al momento del fatto, ma anche la possibilità di partecipare al processo. L’incarico sarà assegnato venerdì.

“Il giudice – ha commentato l’avvocato Eriberto Rosso, difensore dei carabinieri feriti – ha voluto disporre questo accertamento per completezza probatoria. Così, tenuto conto della consulenza presentata dalla difesa di Preiti, avrà a disposizione un dato in più e potrà esprimersi compiutamente su questa vicenda garantendo tutte le parti”. “E’ un atto dovuto”. Così gli avvocati Mauro Danielli e Raimondo Paparatti, difensori di Luigi Preiti, hanno commentato la decisione del gup. “Si tratta dell’accertamento sullo stato mentale di Preiti che è indispensabile per valutare la sua volontà di al momento del fatto”.

Durante l’udienza sono state ammesse come parti civili i tre carabinieri feriti, il ministero della Difesa e l’Associazione vittime del dovere. Gli agenti vittime dell’aggressione sono il brigadiere Giuseppe Giangrande, ferito gravemente e ricoverato ad Imola in un centro di riabilitazione, l’appuntato Francesco Negri, colpito ad una gamba, e il carabiniere Delio Mario Murrighile. Quest’ultimo non rimase ferito, ma un proiettile esploso da Preiti si conficcò nel suo giubbotto. All’udienza, davanti al giudice Filippo Steidl, era presente anche Martina Giangrande, figlia di Giuseppe, che dopo il ferimento del padre decise di abbandonare il lavoro per poterlo assistere.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione