La tribuna riservata alle persone diversamente abili è priva di una protezione e diventa inutilizzabile non appena le condizioni meteo peggiorano. La prima denuncia è arrivata dal sito stadiotardini.it. Perrone (dg sicurezza della società): "Abbiamo preso un impegno e lo manterremo". Marani (assessore allo Sport): "Il Comune si muoverà al più presto"
Allo stadio Tardini di Parma piove sui posti riservati ai disabili, ma in quasi tre anni la società sportiva guidata da Tommaso Ghirardi non ha fatto nulla per risolvere il problema, mentre il Comune di Parma, proprietario della struttura, ha finora rimandato un risanamento della situazione.
Il problema in realtà è molto semplice: manca una tettoia che difenda i tifosi dalle intemperie in caso di pioggia o di neve, perché la copertura dello stadio offre riparo soltanto alle file più in alto e per motivi di sicurezza i posti per i disabili sono situati in basso, vicino all’uscita. Così ogni domenica di pioggia le persone diversamente abili appassionate di calcio che hanno accesso alla tribuna riservata, per guardare in prima fila le partite del Parma sono costretti ad armarsi di ombrelli e impermeabili, e non sono pochi quelli che, in caso di maltempo, rinunciano ad andare allo stadio.
Un tempo le cose erano diverse. Una decina di anni fa le persone disabili venivano fatte accomodare nella tribuna centrale Petitot, collocata nella parte alta dello stadio e quindi dotata di copertura, raggiungibile però soltanto attraverso un montacarichi. Ma per questioni di sicurezza, negli ultimi anni i posti riservati alle persone in carrozzina o con problemi deambulatori sono stati individuati in un altro settore più facilmente accessibile. L’area riservata ai disabili è stata posizionata sotto la tribuna Centrale Est, dal lato opposto rispetto a quello dove era prima, in basso e quindi in un posto senza barriere e a norma, ma privo di una copertura.
A denunciare per primo la questione anni fa era stato il sito www.stadiotardini.it, che segue le vicende legate alla squadra di calcio cittadina e che aveva raccolto la testimonianza di un tifoso in sedia a rotelle, Fabio Giarelli, lanciando un appello per “dare un tetto ai tifosi diversamente abili” del Tardini. La campagna parte nel 2011 e arriva agli assessori dell’ex giunta di Pietro Vignali e ai dirigenti della società Parma Football Club, le richieste da una parte diventano promesse e buoni propositi dall’altra. Parole che però a distanza di tre anni si sono tradotte in un niente di fatto. Con il risultato che, a ottobre 2013, a campionato di serie A cominciato, sui tifosi diversamente abili piove ancora in testa.
Per questo Giarelli e stadiotardini.it sono tornati all’attacco anche nei mesi scorsi, in vista dell’avvio della stagione calcistica: con un altro appello indirizzato al nuovo sindaco Cinque stelle Federico Pizzarotti, al presidente del Parma Fc Tommaso Ghirardi e addirittura all’ultimo acclamato acquisto della squadra, il giocatore Antonio Cassano. Ma di nuovo, il nulla.
Eppure in questi anni la società Parma Fc ha fatto investimenti per migliorare la struttura dello stadio Tardini, come sky box e salottini: “Per la società Parma Fc è stato molto più semplice ridisegnare la tribuna Centrale Petitot – scrive il direttore di stadiotardini.it Gabriele Majo – con la creazione di spazi dedicati all’upper class, con sky box e salottini, per i quali sembrano non contare le pastoie burocratiche o le cifre, più o meno modeste da investire, e che non sono ritenuti un inutile e costoso rattoppo come, evidentemente, è considerata la tettoia per i disabili”.
La vicenda è anche arrivata in consiglio comunale, per voce del consigliere comunale del Pd Maurizio Vescovi: “Vedere i tifosi disabili con gli ombrelli non è uno spettacolo da squadra di serie A – ha osservato – Il Comune di Parma è proprietario dell’impianto e il Parma l’ha in gestione su concessione comunale, è venuto il momento di stringere i tempi sulla questione”. Messo alle strette, l’assessore allo Sport Giovanni Marani ha promesso che il Comune si muoverà, al più presto, in collaborazione con la società: “Stiamo facendo delle verifiche, ma su questo tema non c’era una progettualità e questo rende tutto difficile. La volontà è quella di realizzare una tettoia, verrà fatto un sopralluogo per mettere in cantiere una soluzione, cercherò di fare di tutto perché ci siano tempi celeri per portare avanti quest’opera”.
I costi dell’intervento saranno a carico della società sportiva e a confermare che è già attivo un tavolo di lavoro è stato anche il dg del Parma Pietro Leonardi, parlando di un piano generale di riqualificazione dello stadio Tardini. “Il Parma ha preso un impegno e lo manterrà, ma al primo posto deve esserci la sicurezza – ha chiarito il delegato alla sicurezza del club Stefano Perrone – Il settore disabili del Tardini non è da terzo mondo, abbiamo fatto il possibile per garantire al massimo l’accesso, la struttura non aiuta, ma la nostra organizzazione cerca di sopperire alle mancanze”. Ogni domenica la società dà la possibilità a 80 persone diversamente abili e ai loro accompagnatori di accreditarsi gratuitamente alle partite, c’è un servizio di navetta gratuito per accompagnarli all’ingresso e uno per consegnare bevande calde e fresche sul posto. “Il problema della tettoia esiste – continua Perrone – ma è anche vero che è difficile risolverlo su due piedi, non è facile fare coincidere le esigenze di massima sicurezza con quelle del comfort in una struttura vecchia come il Tardini. Stiamo già studiando una soluzione”.
Intanto e fino ad allora però le partite al Tardini si continuano a giocare e le domeniche di pioggia i tifosi disabili continuano a rimanere al bagnato.