‘Non me ne fotte nulla del Ruanda e non me ne vergogno.’ Vecchie parole di Carmelo Bene, provocazione oscena dove il Ruanda  di ieri, oggi dolorosamente molti chiamano le porte di Lampedusa, le enclavi di Ceuta e Melilla, le isole di Lero e Pamos, le tante altre lingue di scogli e sabbia d’ Europa, punto di arrivo di un nord ipotetico per migliaia di disperati, punto di partenza fallito, musa di poche parole:

È spuma del mare i vostri corpi annegati

È vento al vento le vostra grida di dolore

Qualcosa che rotola

La vostra scalata verso il paradiso sociale.

 


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