Da oltre un mese a Fiumicino (in provincia di Roma) si sta verificando il fenomeno dei geyser. Sono due le zone interessate: quella di Coccia di Morto (vicino all’aeroporto) interessata dal soffione di gas naturale il 24 agosto e negli ultimi giorni anche in mare a cento metri dalla costa. Dal sottosuolo fuoriescono dei gas misti a materiale argilloso che sono composti in prevalenza di anidride carbonica (CO2). La sostanza è tossica e diventa pericolosa soprattutto nelle zone limitrofe al suo punto di uscita. I fori sono stato provocati durante i lavori di carotaggio per la realizzazione del nuovo porto commerciale. Nessun allarmismo ma, come sottolineato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è necessario “un intervento dell’uomo per chiudere i buchi prodotti dalle trivellazioni”. Il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ha assicurato: “Non appena si avranno informazioni dettagliate sul come agire, inizieranno i lavori che, a terra, saranno a carico dell’Italgas (società che ha causato il danno fortuito). In mare invece – ha riferito l’Ingv – “la situazione si è fermata il 30 settembre ma è probabile che la fuoriuscita di gas nelle acque riprenda finché la situazione non sarà ripristinata con una chiusura mineraria” di Francesco Maria Borrelli
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