“Berlusconi venga a svolgere i servizi sociali ad Emergency. Potrebbe dare una mano, di certo non amministrare i conti, ma gli troveremmo sicuramente un ruolo. E’ il benvenuto.” Sono le parole di Gino Strada ai microfoni de “La Zanzara”, su Radio 24. “Farei di tutto per farlo venire in Sudan, a Kabul e fargli vedere i nostri progetti” – continua il fondatore di Emergency – “Se poi volesse donare soldi ad Emergency, la cosa non sarebbe sgradita, abbiamo sempre bisogno di sostenere i nostri ospedali”. Riguardo al messaggio del presidente della Repubblica sulle carceri e sull’amnistia, il medico afferma: “Napolitano dovrebbe spiegare perché gli è venuto in mente proprio adesso la proposta dell’indulto e dell’amnistia. Non vorrei che ci fosse il desiderio di dare una mano a qualche pregiudicato molto noto, un delinquente abituale che si vanta di avere avuto 50 avvisi di garanzia, 700 processi, 47 mila prescrizioni”. E aggiunge: “Berlusconi sicuramente è un pregiudicato e se dovessero confermare una serie di condanne si potrebbe parlare di delinquente “non per caso””. Strada poi definisce “sconcia” la legge Bossi-Fini: “Crea morti, impedisce i soccorsi in cento modi diversi e rinchiude i migranti in campi di concentramento. Nessuno può fermare l’immigrazione, devono essere accolti tutti” – continua – “perché la maggior parte di queste persone non vuole l’Italia come destinazione finale“. Sulla soluzione prospettata dal politologo americano Edward Luttwak, osserva: “Chi, come Luttwak, propone il bombardamento dei barconi è un poveretto, discutere con lui è come parlare con il forno a microonde. E’ uno che avrebbe bisogno di un TSO quando parla di politica”. E aggiunge, commentando una vecchia accusa di Luttwak, secondo il quale Strada avrebbe curato anche i nazisti: “Non ha la quantità di neuroni sufficienti per capire che io come medico non posso chiedere a un malato per chi ha votato. Se uno è nazista o fascista a me non interessa, faccio il medico e curo chiunque ne ha bisogno. Se trovassi Hitler sul punto di morte lo salverei. Io non faccio il giudice ma il medico” di Gisella Ruccia
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