Caro viceministro Fassina,
abbiamo letto le sue dichiarazioni in merito alla legge di stabilità e possibili future manovre in ambito sanitario. Se da una parte è positiva la rassicurazione sulla non introduzione dei nuovi ticket che sarebbero dovuti scattare dal prossimo mese di gennaio, dall’altra parte ci risulta poco chiaro lo strumento attraverso il quale ciò verrà realizzato e soprattutto siamo fortemente preoccupati per la notizia di possibili ulteriori tagli al Fondo sanitario nazionale.
Sembra infatti, stando alle sue dichiarazioni, che i tagli fatti in questi ultimi 2 anni abbiano talmente ridotto la spesa sanitaria pubblica da non rendere più necessario per le casse dello Stato il maggior gettito derivante dall’introduzione di ulteriori ticket, e ciò vuol dire in altre parole che i 2 miliardi aggiuntivi promessi dal Governo per la loro copertura non verranno più allocati sul Fondo sanitario nazionale 2014, che come sappiamo invece è già inferiore in valori assoluti a quello del 2012.
Il tutto senza considerare gli effetti degli ulteriori tagli alla sanità annunciati da lei, e definiti questa volta come “chirurgici” e non più “lineari”. Siamo convinti che incidere chirurgicamente sulle inefficienze, sugli sprechi e sulla corruzione sia giusto e necessario, ma le risorse che si recuperano devono comunque rimanere a disposizione del Ssn al fine di rafforzarlo. Non siamo quindi disposti ad accettare ulteriori “tagli” al finanziamento e a rivedere al ribasso il perimetro dei livelli essenziali di assistenza, come invece lascia intendere il Def 2013.
Piuttosto dovremmo preoccuparci di aumentare le tutele per i cittadini che fanno i conti con un Ssn sempre più inaccessibile e che scarica sulle tasche dei cittadini i costi dell’assistenza.
di Tonino Aceti, Coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva