Novecento lavoratori a casa. Il curatore fallimentare dell’azienda automobilistica De Tomaso ha inviato le lettere di licenziamento ai dipendenti. Provvedimenti che scatteranno il 4 gennaio se nel frattempo non saranno trovate altre soluzioni alternative. La Fiom ha chiesto un incontro in Regione, mentre martedì ci sarà un presidio in piazza Castello alle ore 10.
In assenza di alternative quindi i lavoratori resteranno a casa. La Cassa integrazione straordinaria lo scorso luglio era stata prorogata per sei mesi per chi lavorava negli stabilimenti di Grugliasco (Torino) e Livorno. La Cassa era stata prorogata grazie alla presenza di due manifestazioni di interesse per l’acquisto della storica carrozzeria e al programma di corsi di formazione professionale. Ma evidentemente queste possibilità non sono andate a buon fine.
Lo scorso marzo c’era stata un’altra tranche dell’operazione sui finanziamenti pubblici all’azienda e gli arresti eseguiti dalla Guardia di Finanza erano saliti a nove. L’inchiesta torinese sui finanziamenti ottenuti in modo illecito per organizzare corsi di formazione presso i poli industriali era scattata nel luglio 2012. Era stato arrestato, tra gli altri, anche Gian Mario Rossignolo, ex manager Zanussi e Telecom, che aveva acquistato l’azienda produttrice di auto di lusso, e il figlio Gian Luca, ex amministratore della De Tomaso. L’accusa nei loro confronti era stata di truffa ai danni dello Stato.