E’ un ministro dell’Economia “un po’ sulle spine”, come lui stesso si definisce, quello che parla alla platea dell’International Monetary and Financial Committee di Washinghton. Ma ci teneva ad essere presente “per dare l’idea che l’Italia è un Paese normale, che può fare le sue strategie di bilancio senza essere assenti dai grandi consessi internazionali”. Ciò che tiene in agitazione Fabrizio Saccomanni è la legge di stabilità, a cui in queste ore si sta lavorando in via XX Settembre. “In queste ore in Italia si stanno prendendo contatti su tutta una serie di dossier”, ha fatto sapere il titolare del Tesoro.

Il continuo calo del prodotto interno lordo non sembra spaventare il ministro. “Le previsioni dell’economia italiana – spiega Fabrizio Saccomanni – stanno migliorando, dopo otto trimestri consecutivi di contrazione del Pil, in linea con il ritmo della ripresa in Europa” e come risultato delle “misure prese dal nuovo governo entrato in carica nel maggio 2013”. E aggiunge: “Ai colleghi ho presentato la nostra strategia che sta dando i primi frutti e ho notato sostegno”. Una strategia che il titolare del tesoro riassume così: “Mantenere il quadro di riferimento europeo e in questo ambito fare ogni sforzo per ridurre l’onere fiscale sul lavoro e sulle imprese, compensandolo col meccanismo della spending review”. A chi gli chiede come mai non si siano adottate misure concrete per ridurre il cuneo fiscale, che è arrivato a quota 47,6%, Saccomanni risponde: “Abbiamo perso un po’ di tempo per la crisi e l’incertezza politica, e molti colloqui e scambi di opinione che dovrebbero portare ad una convergenza stanno avendo in queste ore”. Superata l’impasse innescata dalle dimissioni dei ministri Pdl, il governo dovrebbe avere “la possibilità di portare avanti le politiche che ci siamo dati, possibilità che non possiamo perdere”.

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