Come in tutti i tempi bui dominati dalla paura e dall’angoscia, anche oggi la tentazione di spiegare le cause di una crisi nuova e profonda e di volersene fare una ragione attribuendo ad una minoranza di perfetti sconosciuti tutta la responsabilità, è forte e corre oggi veloce in rete. La caccia alle streghe cui secoli fa si attribuiva il diffondersi della peste o la persecuzione dei perfidi ebrei cui si attribuivano le responsabilità della crisi economica del primo dopoguerra, rispondevano a questa folle logica capace però di infiammare le piazze.
Oggi che le piazze sono prevalentemente virtuali, mi preoccupa non poco scoprire che teorie strampalate di sedicenti economisti che trovano magari spazio anche nei programmi di approfondimento del servizio pubblico, grazie all’insostenibile leggerezza con cui vengono selezionati da giornalisti ed autori, fanno sempre più presa in mancanza di autorevole contraddittorio e che un video di protesta verso la censura operata verso tali tesi complottistiche da una trasmissione di informazione satirica come Le Iene riceva oltre 1.300.000 visualizzazioni da parte, immagino, di un pubblico giovane che avrà avuto evidenti difficoltà e carenze culturali per formarsi un maggiore senso critico. La preoccupazione è poi somma quando tali tesi vengono sposate da interi gruppi parlamentari con responsabilità politiche e legislative che abboccano persino al signoraggio.
Il tema è quello dell’ESM (o MES: Meccanismo di Stabilità Europeo) approvato anche dal nostro Parlamento e accusato, ovviamente senza prove, di essere lo strumento attraverso cui i famosi poteri forti (Bilderberg, Commissione Trilaterale, FMI, Goldman Sachs, ecc.) vorrebbero sottrarci sovranità. La solita lettura da complotto pluto-giudaico-massonico di una verità molto più semplice: quando sei indebitato troppo, perdi sempre sovranità. Succede al piccolo debitore cui pignorano la casa o l’auto e avviene con gli Stati che non riescono più a far crescere il reddito, ma solo il debito che è esattamente la situazione dell’Italia da più di dieci anni a questa parte.
In questa situazione i creditori pretendono maggiori garanzie e non si fidano, vogliono controllare che non si facciano furbate alla maniera argentina. Ma la domanda giusta da porsi è: il debito chi l’ha fatto, le banche o la classe politica degli ultimi decenni? Le banche hanno ben altre colpe di cui non si parla, ma non certo questa: sono i giornali e le Tv in mano ai partiti che vogliono far passare questa caccia all’untore perché meno impopolare e costosa elettoralmente di fare ciò che servirebbe oggi a scongiurare l’intervento dell’ESM.
Già, perché questo gli amanti del complotto non lo dicono: l’intervento dell’ESM non è automatico, ma va richiesto. Il problema è allora evitare di entrare nelle condizioni di doverlo sollecitare come avviene al debitore che, non trovando più credito in banca, ricorre agli usurai che, per l’appunto, gli sottraggono ben presto “la sovranità sui suoi beni”.
Parliamo allora di questi temi che sono molto più impellenti e dalle drammatiche ricadute sulle giovani generazioni di quelli con cui la stampa e le v, veri strumenti di distrazione di massa, ci intrattengono non ponendo queste domande ai rappresentanti della classe dirigente del Paese bensì limitandosi a porgere il microfono per far dir loro ciò che credono.