L’Italia è l’ultimo paese in cui Erich Priebke possa essere seppellito. La sua morte e i suoi funerali non devono essere “a carico” di nessun italiano; civile, politico o religioso che sia. L’Argentina ha fatto sapere che non potrà ospitare la salma dell’ex capitano delle Ss, responsabile della realizzazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine in cui persero la vita 335 civili italiani, perché offenderebbe la dignità. E così deve essere per l’Italia: si offenderebbe anche l’umanità.
In occasione del suo 100° compleanno – la longevità del male è davvero stupefacente – aveva rilasciato in un’intervista-testamento da pubblicare quando sarebbe spirato. In quel documento non c’è un sintomo neanche lontano di guarigione da quella malattia oscena che fu il nazismo, non c’è pentimento. Priebke come altri boia nazisti non ha rinnegato MAI il suo passato: “Ho scelto di essere me stesso“. Rispondendo alla domanda se si sentisse ancora nazista era stato esplicito: “La fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la Weltanschaung ed ancora ha a che fare con il senso dell’amor proprio e dell’onore…”.
A chi invoca pietà per un morto, a chi pretende perdono, a chi sostiene che ormai il passato è passato bisogna far capire che solo agli uomini è dovuta pietà. A un non-uomo come Priebke non si deve nulla: nel suo essere non c’era nulla di umano. Le sue spoglie non devono essere accolte nel paese che ha subito 327 operazioni di rappresaglia da parte dei reparti della morte di Adolf Hitler tra il 1943 e l’aprile del 1945. Tra quelle operazioni ci sono spaventose uccisioni di massa di civili inermi di cui Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Fosse Ardeatine, Sarzana sono le più conosciute.
Priebke negava tutto e insultava la Storia sostenendo che non solo “nei campi di concentramento le camere a gas non si sono mai trovate, salvo quella costruita a guerra finita dagli americani a Dachau”, ma “c’erano immense cucine in funzione per gli internati e all’interno anche un bordello per le loro esigenze”. L’Olocausto per il non uomo Priebke non fu che “manipolazione delle coscienze” visto che “le nuove generazioni, a cominciare dalla scuola, sono state sottoposte al lavaggio del cervello, ossessionate con storie macabre per assoggettarne la libertà di giudizio”.
Il Questore di Roma, il Sindaco di Roma rappresentano le Istituzioni italiane. Non si può in nome del politicamente corretto non prendere una posizione di rifiuto rispetto a qualsiasi forma di commemorazione verso Priebke. Ignazio Marino fa sapere che si sta “ponendo il problema dell’eventualità di una richiesta di sepoltura. Sono il sindaco e devo rispettare la legge. In questo momento gli uffici del Campidoglio stanno verificando se ci sono le possibilità legali di poter rifiutare la sepoltura ad un criminale nazista in una città antinazista come Roma”.
Il Vicariato di Roma fa sapere che non è previsto alcun funerale nelle chiese della Capitale, ma l‘avvocato dell’ex Ss dice che il boia delle Ardeatine ha diritto a un funerale in Chiesa perché sostiene che “il diritto al culto è per tutti”. Tranne che per un non-uomo.
P.S. ore 18.11. Se lo riprenda la Germania, l’unico paese che accogliendo spoglie o ceneri non offenderebbe i valori di dignità e umanità.