Comitati, associazioni e centri sociali hanno tentato più volte di raggiungere il comizio del Carroccio, organizzato in piazza San Carlo con Roberto Cota e i big del partito, ma sono sempre stati fermati dalle forze dell'ordine con cariche di alleggerimento e lanci di lacrimogeni. Due contusi tra gli agenti, quattro fermati tra i dimostranti
Giornata di tensione a Torino, attraversata da due cortei contrapposti. Da una parte, la marcia della Lega Nord, che ha poi tenuto un comizio in piazza San Carlo con il presidente della Regione e i big del partito. Dall’altra, la manifestazione antirazzista, che ha tentato più volte di raggiungere i militanti del Carroccio ma è stata sempre stata bloccata dalle forze dell’ordine con cariche di alleggerimento e lanci di lacrimogeni. Due agenti sono rimasti contusi, mentre quattro manifestanti sono stati fermati dalla polizia. Si tratta di due uomini e di due donne tra i 30 e 36 anni, tra cui almeno un esponente del centro sociale Askatasuna.
Il corteo leghista, partito dalla stazione di Porta Nuova, ha percorso via Roma ed è terminato in piazza San Carlo, dove si è tenuto il comizio finale. Sono intervenuti Umberto Bossi, Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Roberto Cota. Non molto distante, in piazza Castello, il raduno degli antirazzisti. Dopo avere raggiunto un buon numero di partecipanti, circa 2mila persone, i dimostranti sono partiti in corteo, con in testa lo striscione “Nessuno spazio per i razzisti”. I manifestanti, tra cui antagonisti dei centri sociali, ma anche migranti, comitati e associazioni, hanno percorso via Pietro Micca urlando slogan “Siamo tutti antirazzisti” e “Fuori la Lega dalla città”. Imponente la presenza di forze dell’ordine che monitorava il corteo. Un altro spezzone, composto da attivisti No Tav, si era mosso poco prima in direzione via Po.
Il corteo antirazzista ha più volte cercato di raggiungere il raduno leghista. In un primo momento, all’altezza di via San Tommaso, i manifestanti hanno cercato di forzare un cordone di poliziotti, ma sono stati allontanati con cariche di alleggerimento. Un secondo momento di tensione si è verificato in via Arcivescovado, quando i dimostranti hanno provato a forzare un altro posto di blocco delle forze dell’ordine: Gli antagonisti hanno lanciato bottiglie e uova, i poliziotti hanno risposto con una serie di cariche, usando lacrimogeni. Il corteo ha ripreso la marcia percorrendo piazza Solferino, corso Re Umberto e corso Vittorio Emanuele. Un terzo momento di tensione si è verificato in piazza Cln, dove una ventina di persone hanno iniziato a discutere in modo animato con i leghisti e dalle parole si è passati alle mani, ma la situazione non è degenerata.
Gli scontri più gravi si sono verificati in via Madama Cristina, dove un gruppo di manifestanti ha tentato nuovamente di sfondare il cordone di polizia e lanciato grossi petardi e bombe carta. L’obiettivo era raggiungere piazza Carlo Felice, dove dieci pullman attendono i militanti leghisti per riportarli a casa. Gli agenti hanno respinto i tentativi di sfondamento degli antagonisti e hanno fermato almeno due persone. In tutta risposta, i dimostranti hanno improvvisato una barricata sulla strada con i bidoni della spazzatura. Una agente della Digos, colpita già in precedenza alla spalla durante gli scontri, è stata nuovamente aggredita con una mazza da un manifestante che cercava di liberare un compagno dalla presa dei poliziotti. Antirazzisti e forze dell’ordine non smettono di fronteggiarsi, con i manifestanti che continuano a cambiare direzione al corteo per confondere gli agenti per poi tentare di aggirare i posti di blocco della polizia.