Per la prima volta un’enorme banca dati liberamente accessibile online mette in relazione migliaia di geni responsabili delle malattie con i farmaci capaci di correggere i loro difetti. Questa sorta di ‘Google search’della ricerca biomedica, particolarmente utile nella lotta ai tumori, è stata realizzata da due ricercatori (fratelli gemelli) della Washington University a Saint Louis, che descrivono il loro lavoro, durato anni, in un articolo pubblicato su Nature Methods.
Il database è stato battezzato come ‘Drug-Gene Interaction database’ (DGIdb), e contiene oltre 14.000 interazioni gene-farmaco che coinvolgono 2.600 geni del nostro Dna e 6.300 molecole, alcune approvate come farmaci e altre ancora in fase di sperimentazione. C’è poi un’ulteriore sezione con 6.700 geni che in futuro potrebbero diventare bersaglio per nuovi farmaci. Tutte le informazioni sono state raccolte a partire da 15 database pubblici sparsi tra Stati Uniti, Canada, Europa e Asia.
Per i due esperti bioinformatici che lo hanno realizzato, il database non rappresenta solo una questione scientifica, ma anche personale. I gemelli Obi e Malachi Griffith, infatti, hanno perso la madre 17 anni fa a causa di un tumore al seno. E proprio i tumori sono i protagonisti principali dell’archivio: non mancano comunque i geni collegati a molte altre malattie come l’Alzheimer e il diabete. Questo rende il database uno strumento essenziale per i laboratori di tutto il mondo che cercano di mettere a punto terapie sempre più personalizzate. Per conoscere lo stato dell’arte su un gene non bisognerà più fare una lunga ricerca manuale saltando da un database all’altro (lavoro spesso complicato dal fatto che molti archivi non sono pubblici e dalla mancanza di una terminologia comune per definire geni e molecole): d’ora in poi basterà digitare il nome del gene su cui si vuole lavorare per scoprire i risultati ottenuti dagli altri laboratori.