Il partito della Le Pen trionfa nelle elezioni locali della piccola cittadina del sud diventate un test significativo in vista delle europee. Battuto il candidato dell'Ump di Sarkozy su cui erano arrivati anche i voti dei socialisti. E gli istituti di rilevazione danno i nazionalisti in testa
Una cittadina di appena 17mila abitanti: Brignoles, nel Var, a due passi dalla Costa Azzurra. Qui domenica si sono tenute le elezioni: non le comunali, ma solo quelle per il cantone, la sottoprefettura, di cui Brignoles è capoluogo. E’ un’entità amministrativa con scarsi poteri. Non importa: da giorni l’attenzione degli analisti politici a livello nazionale era rivolta a questo piccolo centro del Sud, con un tasso di disoccupazione di oltre il 17%, dove, al secondo turno delle cantonali, si sfidavano il candidato del Front national e quello dell’Ump, il partito di centro-destra di Nicolas Sarkozy, ma appoggiato addirittura anche dai socialisti, per impedire che vincesse la formazione di estrema destra di Marine Le Pen. Ancora una volta, come succede da anni, si costitutiva il cosiddetto front républicain, l’alleanza dei partiti che si ritengono democratici contro quello che democratico non è considerato. Il dubbio, comunque, primeggiava: funzionerà pure stavolta? Ora che i sondaggi sono estremamente favorevoli alla Le Pen? E in effetti quei timori si sono rivelati fondati: il front républicain stavolta ha fatto cilecca.
“Dedico la mia vittoria – ha sottolineato Laurent Lopez, esponente del Front national, vincitore a Brignoles – a tutti i miei elettori, a questa gente modesta, che viene bandita”. Si è imposto con una percentuale che non lascia alcuna ambiguità, il 53,9%, contro il 46,1% per la candidata dell’Ump, Catherine Delzers. Lopez ha il volto dei tanti nuovi politici dell’Fn, espressione dello “sdoganamento” del partito, portato avanti con accanimento dalla Le Pen, che vuole rendere la sua una formazione politica come le altre (ha addirittura messo in guardia di recente chi afferma che il Front national è un partito di estrema destra). Faccia sorridente, discorso impostato, la cravatta (e quella giusta) al collo, Lopez è stato a lungo dirigente di una società commerciale (ed è pure un ex pugile). Ha 48 anni e ha due figli: un francese come tanti altri. E’ con personaggi come Lopez che Marine Le Pen vuole andare all’attacco alle elezioni comunali, previste in Francia nel marzo 2014. E a quelle europee, fissate per il maggio successivo. Proprio a queste ultime consultazioni, secondo un recente sondaggio dell’istituto Ifop, uno dei più affidabili Oltralpe, il Front National dovrebbe imporsi ormai come primo partito.
Tuttavia la piccola elezione cantonale di Brignoles può offrire spunti interessanti. Lopez era già arrivato in pole position al primo turno. Ma alla consultazione aveva partecipato appena il 33% degli aventi diritto. Per il secondo turno di questa domenica, destra e sinistra (Ump e il Partito socialista) si erano alleati per contrastare l’ondata lepenista. E avevano lanciato appelli insistenti all’elettorato, perché andasse a votare. Ebbene, domenica, in effetti, il tasso di partecipazione è stato del 45%, elevato in generale per la Francia, ma ancora di più per questo tipo di elezioni. Non è bastato: l’opera di dédiabolisation del proprio partito da parte della Le Pen, farne una formazione dell’arco demotratico, ha sembrato funzionare, perché gli abitanti di Brignoles non si sono vergognati a votare in netta maggioranza il candidato dell’Fn.
E dire che il sindaco della città è attualmente un comunista, Claude Gilardo, con un’amministrazione di sinistra. Ma anche questo è ormai un classico, l’ondeggiare di tanti elettori, una volta fedeli alle formazioni della sinistra, verso il Front National, in particolare in una fase come questa, nella quale la sinistra è al potere a livello nazionale. E i sondaggi indicano uno scontento dilagante e crescente nei confronti di François Hollande e compagnia.
La campagna elettorale di Lopez a Brignoles ha cavalcato “l’aumentare dell’insicurezza e la crescita della povertà“, oltre “all’esasperazione fiscale“: insomma, la pressione che sale per le imposte, con i tentativi di Hollande di riportare il deficit pubblico sotto controllo. Sono gli argomenti che di sicuro il Front riproporrà al prossimo appuntamento elettorale, stavolta in tutto il Paese, le comunali. Per le quali, comunque, va detto che, per il momento, il partito della Le Pen è riuscito solo a costituire una lista in un comune su sei. E’ molto di più che nel passato, alla stessa distanza di tempo dalle municipali, ma è chiaro che ancora oggi, sdoganamento o meno, il Front national ha qualche difficoltà a trovare persone disposte a metterci la faccia. E a presentarsi come candidati dell’Fn, un partito che dovrebbe essere uno come tutti gli altri.