"Di fare i funerali in casa non se ne parla - sottolinea -. Doversi nascondere per fare una cerimonia funebre ricorda le persecuzioni dei cristiani, e non siamo all’epoca delle catacombe. I parenti non devono pensare di nascondersi, è grottesco, è allucinante. Chi dice una cosa del genere dovrebbe vergognarsi"
Non si ferma la polemica sui funerali di Erich Priebke in cui si inserisce anche il figlio Jorge parlando di “ingiustizia”. Una cerimonia per l’ex ufficiale nazista morto venerdì scorso a Roma, potrebbe tenersi “domani”, anche se non “è escluso anche questa sera” in forma privata “cercando di non recare offesa a nessuno” fa sapere l’avvocato, Paolo Giachini che ha anche detto di aver ottenuto il nulla osta per il seppellimento. Il Questore di Roma gli ha notificato il divieto di manifestazioni pubbliche nella Capitale e in provincia e anche le chiese di Roma, su disposizione del Vicariato, non avrebbero potuto celebrare nessuna cerimonia pubblica ma offrire soltanto “preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio, finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose” in forma strettamente privata. Ipotesi respinta dal legale.
Il legale: “La campagna d’odio deve finire. Funerali diritto innegabile”. “Le esequie potrebbero essere celebrate in una chiesa protestante che magari accetta il rito cattolico, oppure fuori Roma o a Viterbo (il cui sindaco ha fatto sapere che non sarà possibile), in luoghi che non devono sottostare all’ordinario di Roma. Troveremo ogni soluzione per evitare speculazioni politiche e di altro genere” spiega Giachini. Anche il Comune di Roma e la comunità ebraica avevano detto no a cerimonie pubbliche e in particolare il sindaco Ignazio Marino anche a una sepoltura proprio nella città dell’eccidio delle Fosse Ardeatine: 335 civili inermi fucilati di spalle con le mani legate.
“Entro stasera decidano e ci dicano cosa dobbiamo fare, vorremmo chiudere tutto entro domani ed è escluso che i funerali si facciano a casa, non si è mai sentito, i funerali si fanno in chiesa” afferma Giachini. “Entro oggi avremo in mano il certificato sulle cause della morte – aggiunge -. Mercoledì non possiamo fare le esequie perché ci siamo impegnati a non sovrapporci con la ricorrenza della comunità ebraica. Non vogliamo fare provocazioni, però domani vogliamo fare i funerali, ci dicano dove, l’importante è che non sia lesivo dei sentimenti delle persone che gli sono state vicino. “Noi ci impegniamo a fare una cerimonia che non abbia sapore politico e non vogliamo una soluzione che sia l’occasione per i politici di fare degli show. Di fare i funerali in casa non se ne parla – sottolinea -. Doversi nascondere per fare una cerimonia funebre ricorda le persecuzioni dei cristiani, e non siamo all’epoca delle catacombe – sottolinea Giachini -. I parenti non devono pensare di nascondersi, è grottesco, è allucinante. Chi dice una cosa del genere dovrebbe vergognarsi. Stiamo parlando della chiesa di Cristo, che è la casa dei fedeli, e la Chiesa ci fa discorsi di questo tipo. Priebke frequentava la chiesa regolarmente, era comunicato, assolto e battezzato, era credente. Don Paolo ha pregato con lui, ha benedetto la sua casa”.
“La campagna di odio nei suoi confronti deve finire. La Curia si rifiuta di seguire il codice religioso che dà diritto di funerali a tutti. Il diritto alla liturgia religiosa è un diritto innegabile” dice Giachini. “E’ una cosa vergognosa che per questo fedele non ci sia una chiesa – sottolinea Giachini -. Si vogliono usare leggi ad personam. Priebke è stato processato e condannato a Roma, ma adesso questa città vuole disfarsene. Non si sa quando verrà celebrato il funerale, in quanto Priebke non aveva nemmeno la mutua per cui nessun medico di base ha potuto dichiarare le cause della morte”. Giachini rivela poi che il video-testamento in cui Priebke “racconta come ha vissuto quei momenti e il suo pensiero sul razzismo” sarà pubblicato dopo le esequie. “Abbiamo una rosa piuttosto grande di soluzioni e vogliamo scegliere quella che non dia adito a chi si pone come nemico di Priebke di fare degli show politici. Ci dicano la cosa che dà loro meno fastidio, così sappiamo dove andare e noi sceglieremo, tra quelle che danno meno fastidio, quella che sia più onorevole, dignitosa e che rispetti i nostri sentimenti nei confronti del signor Priebke”. Il comune di Fondachelli Fantina, in provincia di Messina, si è reso disponibile a tumulare la salma di Erich Priebke. Secondo quanto si apprende, in Campidoglio è arrivato un fax a firma del sindaco della cittadina Marco Antonino Pettinato (Movimento per le Autonomie).
Letta: “Tempi riacutizzano sentimenti pericolosi”. “Quello che è accaduto in questi giorni è il segno che non è possibile immaginare che il tempo che passa è di per sé l’elemento che chiude le ferite della storia. I tempi così drammatici della storia sono tempi che stanno riacutizzando sentimenti drammaticamente pericolosi” dice il presidente del Consiglio Enrico Letta, nel corso di un incontro, a palazzo Chigi, con i rappresentanti della comunità ebraica. “Dopo la scomparsa di quel gerarca nazista, l’idea che possa esserci attorno alla sua figura la rinascita di sentimenti così pesantemente negativi fa di voi – ha aggiunto rivolgendosi agli esponenti della comunità ebraica – una funzione pubblica essenziale. C‘è bisogno di essere quelli che ripetono fino in fondo che saremo baluardo al ritorno di sentimenti, di parole di odio e di morte. Non è il tempo che passa che risolve i problemi, si risolvono debellando l’ideologia di morte. Serve una reazione ferma – ha aggiunto – senza alcun elemento che scambi la pietà con la debolezza, perché il rischio è che la debolezza lasci spazi aperti a morte e devastazione. Con la disoccupazione e la crisi, abbiamo visto quello che è successo in Grecia, c’è il rischio che idee folli finiscano per avere facilità di attecchire”.
Ipotesi cimitero tedesco di Pomezia bocciata dal sindaco. Un’ipotesi, proposta ieri da un veterano britannico, sarebbe potuta essere quella del cimitero di Pomezia (a 30 chilometri dalla Capitale) dove sono seppelliti 27.443 soldati tedeschi, tra i quali 3.770 senza nome e anche chi partecipò alla strage di Marzabotto. Al legale Paolo Giachini – che ieri aveva rilanciato l’idea di fare una cerimonia per strada – sembrava praticabile. “Una grossa fetta del popolo italiano è sconcertata – ritiene – che i diritti religiosi, sanciti nella nostra Costituzione e che una mente umana non diabolica riconosce, vogliano essere negati a una persona defunta. Lo sdegno del popolo italiano, della gente vera, sincera, è profondo, anche nei confronti della Chiesa che sta dimostrando la sua viltà”. Ma il sindaco di Pomezia, Fabio Fucci, ha fatto sapere di essere “fermamente contrario all’ipotesi paventata nelle scorse ore sulla tumulazione di Priebke nel cimitero militare tedesco ponentino che, ad oggi, non ha alcun fondamento di ufficialità. Ho già contattato il referente del cimitero militare tedesco per avere informazioni in merito e, da quello che mi risulta, una tumulazione a Pomezia non sarebbe tecnicamente realizzabile, dal momento che il cimitero tedesco ospita solo militari caduti in guerra”.
Quagliariello: “Diritto cristiano”, Cacciari: “Assurdo sindaco rifiuti sepoltura”. Oggi sulla questione parla anche la politica. Gaetano Quagliariello, ministro per le Riforme, e Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, sono intervenuti chiedendo di andare oltre le polemiche. “Credo che ci sia un diritto cristiano a una sepoltura dignitosa e credo che sia un diritto che va preservato per tutti. Bisogna cercare di tenere la vita e la morte – dice il pidiellino – fuori dalle polemiche politiche il più possibile”. Per il filosofo, ex Pd, invece “è assurdo che il sindaco gli rifiuti una sepoltura. E’ un dibattito macabro e perfino grottesco che si arrivi a discutere se seppellire o meno una persona. Siamo di fronte alla morte di un vecchio. Lo si seppellisca. Qui non è in discussione il pentimento e tanto meno il perdono. Priebke è morto, che Dio ne abbia misericordia”.
La comunità ebraica insiste: “Sia seppellito in Germania”. Ma la comunità ebraica di Roma insiste: “I funerali a Roma sono impensabili proprio perché luogo della strage. È come chiedere ai cittadini di Marzabotto il consenso a seppellire lì l’autore dell’eccidio – ribadisce il presidente Riccardo Pacifici – Non è giusto nemmeno che sia seppellito in Italia perché è nazione nata sulle ceneri del fascismo. Che se ne torni in Germania e nel suo luogo di nascita, ovvero Berlino. L’Italia diventi il quindicesimo Paese dove introdurre il reato di cybercrime, attraverso il quale si diffonde l’odio nei confronti degli altri, l’antisemitismo, si fa apologia del nazismo e del fascismo e che venga adottato contestualmente il reato di negazionismo”. Dall’ambasciata tedesca fanno sapere che “dipende dalla famiglia, dai parenti che dovrebbero organizzare il trasferimento e la sepoltura”. Anche se “in linea di principio non è previsto alcun coinvolgimento dello stato tedesco o dell’ambasciata di Berlinoin Italia”. In questi casi infatti l’ambasciata può essere coinvolta – cosa che non è avvenuta – solo se esiste da parte della famiglia una necessità e quindi una richiesta di essere assistita, per esempio in caso di mancanza di mezzi per farsi carico del trasferimento della salma. Comunque non c’è posto per la salma di Priebke a Hennigsdord, la cittadina pochi chilometri a nord di Berlino che ha dato i natali all’ex capitano delle Ss. L’amministrazione comunale ha fatto sapere all’agenzia Dpa che il regolamento cimiteriale prevede la sepoltura solo per i residenti, oppure in presenza di una tomba di famiglia. “Non vi è stata alcuna richiesta ufficiale da parte delle autorità italiane per una sepoltura di Erich Priebke in Germania” fa sapere il portavoce del ministero degli Esteri di Berlino, Martin Schaefer. “Non è neanche una decisione del governo tedesco, dove e in che modo Priebke venga seppellito”.
Ex deportati: “Roma non deve essere luogo sepoltura”. “Sicuramente Roma, macchiata dal sangue di tanti martiri, non deve essere luogo di sepoltura di Priebke. Credo che dobbiamo assolutamente evitare che una eventuale tomba possa diventare un ‘monumento al contrario’, cioè un monumento al negazionismo” ha detto stamani ai microfoni di Radio Popolare Roma, Grazia di Veroli, membro del Consiglio direttivo romano dell’Associazione ex deportati (Aned). “Credo che la soluzione migliore – ha aggiunto – possa essere la stessa che fu adottata per Eichmann: la cremazione con lo spargimento delle ceneri. E forse, visto che loro non hanno dato una tomba a tantissima gente, a milioni e milioni di esseri umani, deve esser seguita questa via”. Secondo Di Veroli, “non deve assolutamente essere sepolto a Roma, nello stesso posto dove sono i nostri martiri. I martiri di una città decorata al valor militare con medaglia d’oro. Una città che ha visto 2.800 deportati, che ha visto centinaia e centinaia di persone passare nelle celle di via Tasso e di Regina Coeli. Non solo perché eravamo occupati dai nazisti, ma anche, e soprattutto, per mano dei fascisti”.
Tosi chiederà le dimissioni del consulente che ha onorato il boia su Fb. Intanto il sindaco di Verona Flavio Tosi ha annunciato all’Ansa la sua intenzione di chiedere le dimissioni del consulente del comune avvocato Roberto Bussinello per il suo post su Facebook su Priebke. Il sindaco ha annunciato anche che darà mandato ai propri legali di querelare Il Fatto per aver definito sul proprio sito Bussinello “uomo di Tosi”. “L’avvocato Roberto Bussinello, che ha reso onore alla memoria di Erich Priebke, è talmente ‘uomo di Tosì – ha precisato il sindaco – da esser stato candidato per Forza Nuova alla carica di sindaco di Verona proprio contro il sottoscritto e da avermi criticato sul suo profilo Facebook per aver incontrato la ministra Kyenge in occasione della sua recente visita a Verona. Il suo incarico (consulenziale di carattere professionale) nell’organismo di vigilanza in un ente di secondo grado (Agsm Distribuzione) non è stato deciso dal Comune di Verona e comunque proporremo che gli siano chieste le dimissioni dall’incarico stesso. Per come la vediamo noi, infine, – ha concluso Tosi – il boia delle Fosse Ardeatine non deve avere esequie in Italia e neppure trovarvi sepoltura”.