Nato dalla graphic novel di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, il programma è atteso dai fan di tutto il mondo. Negli Stati Uniti è andata in onda poche ore prima la puntata d'esordio della nuova stagione. Storia ai limiti del surreale, è riuscita a coinvolgere l'anno passato tra i 4,7 e i 5,9 milioni di telespettatori
Sui social di Fox Italia è tutto un pullulare di carne putrefatta e andature barcollanti. Da settimane. È la zombiemania che torna dopo la lunga (troppo lunga, almeno per gli affezionati) pausa. Torna in prima visione assoluta su Fox la pluripremiata serie tv The Walking Dead, in contemporanea con gli Stati Uniti, dove la prima puntata della quarta stagione è andata in onda ieri sera.
L’investimento massiccio di Fox Italia in una campagna social al limite dello stalking è giustificato da un successo consolidato che è molto connesso con le dinamiche tipiche del social network. Su Facebook e Twitter, da settimane il ritorno della serie è uno dei principali argomenti di discussione e il canale dedicato alle serie di Sky sa bene che The Walking Dead è, insieme a Homeland, il prodotto di punta del palinsesto.
La serie tv sugli zombie, nata dalla graphic novel di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, ha rinverdito i fasti di un genere che aveva già goduto di enorme successo planetario, innanzitutto grazie ai capolavori horror di George Romero. Ma gli zombie di The Walking Dead travalicano i confini dei generi e riescono a coinvolgere anche molti telespettatori che non hanno mai apprezzato horror e splatter. Merito di una psicologia dei personaggi umana che più umana non si può e di una trama solo all’apparenza scontata e già vista. Per quei pochi che non sapessero di cosa stiamo parlando, eccola a grandi linee: a causa di un virus misterioso, ogni singolo essere umano che muore si trasforma in zombie, cibandosi a sua volta di uomini e quindi allargando a macchia d’olio l’epidemia. Un gruppetto sparuto ed eterogeneo di sopravvissuti si trova costretto a unire le forze per respingere gli attacchi degli zombie e, cosa ancora più pericolosa da affrontare, quelli degli altri sopravvissuti. È un incessante gioco a tre sponde tra “non morti”, bene e male, che mischia le carte continuamente e confonde le acque, quasi a far intendere al telespettatore che i confini sono sempre labili e per sopravvivere, magari anche senza dover affrontare un virus zombie, bisogna sporcarsi le mani.
Negli Stati Uniti la serie ha avuto un successo crescente e con pochi precedenti. I sei episodi della prima stagione (andata in onda nel 2010) avevano ottenuto buoni ascolti, tra i 4,7 e i 5,9 milioni, ma il salto di qualità è arrivato con le due stagioni successive: nel la seconda stagione, la media di telespettatori superava abbondantemente i 6,5 milioni, e lo scorso anno si viaggiava comodamente al di sopra dei 10, con un picco di 12,5 per il season finale. Numeri importanti, soprattutto per una serie di genere (non è Friends né Desperate Housewives, per intenderci).
In Italia, visto che The Walking Dead va in onda sul canale satellitare Fox, non si può certo parlare di successo di questa portata, ma la serie è diventata oggetto di culto per migliaia di persone e il web è la sede naturale per i tantissimi fans del problematico tenente Rick e della sua combriccola di strambi sopravvissuti.
Quelli di Fox, che sul web si muovono più che bene, lo hanno capito e hanno scelto una campagna promozionale quasi interamente rivolta al pubblico di internet. Oltre al tam tam social, è online un minisito dedicato ricco di contenuti extra e di piccole chicche per gli amanti degli zombie. Dal magazine ufficiale al Survival Test per capire che sopravvissuto saresti dopo l’Apocalisse, dalla divertente app che vi trasforma in “azzannatori” doc alle due web series prodotte e create esclusivamente per la Rete. Un buon diversivo per gli orfani della serie, ma la lunga attesa è quasi finita: tra poche ore torneranno a saltare molte teste. Vive o morte non importa.