Dopo il blitz del 9 ottobre, quando era stato esposto uno striscione di fronte all'edificio religioso, il gruppo di estrema destra lancia una protesta pubblica per il 26 ottobre. La questura non ha ancora autorizzato l'evento
È un ottobre nero per Ravenna. I militanti locali di Forza Nuova, dopo aver attaccato, nella notte fra il 9 e il 10 ottobre, uno striscione alla recinzione della moschea inaugurata 5 giorni prima in zona Bassette, ora promuovono un presidio di fronte all’edificio religioso per il pomeriggio di sabato 26 ottobre. “Lepanto ce l’ha insegnato, l’Islam va fermato” si leggeva nero su bianco. Il primo blitz dei neofascisti romagnoli è stato realizzato 3 giorni dopo la storica battaglia del 7 ottobre 1571, che vide sconfitta per mare la flotta ottomana dalla Lega Santa di Papa Pio V. Ora l’intenzione è quella di procedere con una seconda manifestazione di protesta di fronte alla seconda moschea più grande d’Italia, ammesso che la questura conceda l’assembramento.
Due giorni prima della commemorazione della marcia su Roma, Forza Nuova Ravenna ci tiene a “dichiarare la propria totale contrarietà”. “Da sempre -si legge sulla pagina dell’evento facebook- F.N. si schiera fermamente sia contro l’invasione islamica che contro l’insediamento di centri culturali islamici e moschee; luoghi di culto, di aggregazione e integrazione con il cattolicesimo solamente di facciata. Il dialogo fra cristiani e mussulmani, che vogliono imporci dall’alto solo per un becero buonismo e tornaconto, non potrà mai esistere; non può esistere un dialogo costruttivo con una religione basata sull’odio. L’islam: il flagello al quale possiamo e dobbiamo rispondere e combattere con le nostre radici romane e cristiane”. È evidente che sul dialogo con i fedeli di Allah i fascisti 2.0 la pensano come il cappellano Giulio Maria Tam, colui che ogni anno arringa i nostalgici del Duce, di fronte alla cripta Mussolini a Predappio. Per il prete fascista sospeso a divinis il rosario è “una mitragliatrice a 50 colpi per respingere la civiltà islamica”.
Per ora gli aderenti al presidio del 26 ottobre sono poco più di cinquanta, ma l’evento è stato creato da pochi giorni. Desideria Raggi, responsabile provinciale di Forza Nuova, garantisce che saranno in molti a prendervi parte, da tutta la Romagna e anche dall’Emilia e “ne verrano ancora di più -dichiara- se le istituzioni faranno ostruzionismo a questa mia prima richiesta e saremo costretti a spostare il presidio a un’altra giornata. In quel caso si scatenerà un tam tam tra tesserati e simpatizzanti del movimento, come successe a giugno con il corteo di Rimini contro lo ius soli”.
Quando venne trovato lo striscione Ahmed Basel, architetto iracheno e presidente del centro di cultura e studi islamici della Romagna si era limitato a stigmatizzare come “villano” l’atto compiuto dai militanti di Forza Nuova. Una reazione bilanciata, di fronte alla totale chiusura della formazione di estrema destra, il cui gesto è stato condannato bipartisan dal consiglio comunale di Ravenna.
“La moschea è stata inaugurata alla presenza del prefetto e di tutti i capi delle forze dell’ordine -commenta il sindaco del Pd Fabrizio Matteucci– perché tutti hanno diritto di pregare il dio in cui credono. Dopo il blitz del 10 ottobre sono certo di due cose: la prima è che, nel caso Forza Nuova organizzi un presidio, vi saranno quattro gatti (come sempre) e la seconda è che le forze dell’ordine sapranno garantire la legalità e la sicurezza di tutti. Ho sentito che qualcuno sta pensando di organizzare una contromanifestazione, ma il mio invito è a ignorare e isolare l’iniziativa di Forza Nuova. Ci penseranno le forze di polizia a mantenere l’ordine. Lo stesso Ahmed Basel ha detto di volersi affidare in toto alle autorità e questo credo sia un esempio di grande serietà da parte della comunità mussulmana ravennate”. Ora non resta che attendere la decisione che prenderà la questura in merito all’autorizzazione necessaria per il presidio.