Il 5 ottobre si è svolto il primo convegno nazionale sulle Vaccinazioni di Massa che ha visto come relatori 21 studiosi provenienti da vari ambiti specialistici: pediatria, patologia neonatale, foniatria, logopedia, gastroenterologia, biologia molecolare, genetica, igiene, medicina preventiva, farmacologia clinica, tossicologia ambientale, ossigeno-terapia iperbarica, medicine naturali, terapia nutrizionale, medicina legale, giurisprudenza, psicologia dell’età evolutiva e forense e psicologia comportamentale.

Il convegno, che aveva come titolo “Le Vaccinazioni di Massa: prevenzione, diagnosi e terapia dei danni” (e i cui atti sono stati raccolti nel libro “Le Vaccinazioni di Massa”) è stato articolato in 5 sessioni (Aspetti preventivi, Aspetti diagnostici, Il danno vaccinale, Aspetti terapeutici, Aspetti medico-legali) e in una Tavola Rotonda finale a cui ha attivamente partecipato il folto pubblico con molte domande.

Durante il convegno, dopo la relazione del padre di un bambino danneggiato, dal pubblico si è alzato in piedi un nutrito gruppo di genitori che ha innalzato dei cartelli con la fotografia dei loro bambini danneggiati. La risposta delle altre persone è stata immediata: tutti si sono alzati in piedi e hanno accolto i genitori, commossi, con un lunghissimo e accorato applauso.

Ecco alcune testimonianze dei partecipanti al convegno:

“Brividi mi travolgono e i miei occhi si riempiono di lacrime ripensando a ieri…Grandi nomi del biomedico, avvocati, professionisti seri e attenti pronti a mettersi in discussione, medici legali…gente comune…E quell’applauso che non dimenticherò mai più: tutti in piedi in onore ai nostri figli, in onore al nostro dolore…Grande rispetto, grande senso di umanità…Le fotografie dei nostri bambini rappresentavano milioni di bambini in tutto il mondo…Grazie a tutti per il vostro impegno e il vostro affetto” (mamma Silvia).

Grazie a voi per l’organizzazione e perché portate avanti la voce delle nostre famiglie, perché quanto capitato a noi non debba mai più capitare ad altri e perché i genitori possano fare una scelta consapevole in materia di vaccinazioni. Come genitore voglio aggiungere che ci siamo sentiti molto emozionati, quando Gabriele ha parlato per tutti noi e abbiamo alzato le foto dei nostri figli con autismo: perché il silenzio nel quale sono stati fatti volutamente sprofondare non debba più rimanere tale. Un abbraccio a tutti, ma in particolare a tutti i genitori dei danneggiati, che affrontano quotidianamente, 24 ore su 24, la loro battaglia, il più delle volte contro mulini a vento” (mamma Stefania).

“Addormentarsi la sera senza neanche la forza di versare una lacrima…Sentire il respiro del proprio bambino ferito e straziato, nel corpo e nella mente, e sentirsi impotente di fronte a tanto orrore…Domandarsi: E domani? Sentirsi soli, abbandonati improvvisamente da coloro sui quali riuscivi ad avere ancora fiducia…Ma dentro di me sento ancora, anche se con molta fatica, la forza di dire: Basta! Quello che è capitato a me non deve ancora accadere, perché amo la vita…e non solo la mia, ma anche quella degli altri. Mi incanto ancora di fronte al sorriso di un bimbo, al colore del cielo, al profumo di un fiore…e dico basta! Basta vittime innocenti! Voglio vivere ancora con il mio bambino: è ancora vivo, siamo vivi, non siamo morti, anche se a tratti mi sento una morta che cammina. ma l’ amore per mio figlio, e per tutti questi bimbi speciali, è più forte del male. E il viso mi si è rigato di lacrime…ma non mi vergogno a dirlo, perché…non sono io che mi devo vergognare” (una Mamma Autismo).

“Personalmente sono io che devo ringraziare tutti i genitori che, con coraggio, hanno partecipato al congresso … quelle foto alzate mi hanno ulteriormente ricordato che siamo indubbiamente professionisti ma, prima, siamo uomini. Le nostre fatiche di ieri sono poca cosa rispetto a quelle giornaliere dei genitori che assistiamo … Sono tornato a casa emotivamente più ricco. Grazie a tutti” (Fabrizio, un relatore).

Infatti, tutti i relatori, pur provenendo da esperienze e conoscenze diverse, hanno accettato di portare al convegno i frutti dei loro studi e di partecipare al Gruppo di Ricerca organizzatore non certamente per interessi personali o ambizioni di sorta, ma solo perché sono convinti che la pratica vaccinale attualmente in uso ha dei limiti e in qualche caso può causare danni evidenti. Infatti, è stato detto che:

– una terapia farmacologica va sempre personalizzata;

– un vaccino non può essere somministrato senza un’attenta valutazione del suo rapporto rischio/beneficio per ogni singolo bambino (analisi che implica un’adeguata raccolta anamnestica sia del bambino, sia dei suoi genitori, considerando anche l’ambiente in cui vivono);

– non esiste giustificazione alla attuale realtà italiana in cui la legge obbliga i neonati a 4 vaccinazioni mentre nella realtà ne vengono imposte 7;

– se una donna priva della copertura verso la rosolia desidera sottoporsi alla vaccinazione in vista di una gravidanza, è costretta a farsi inoculare un vaccino trivalente (contro morbillo-parotite-rosolia: MPR) o tetravalente (MPR + anti-varicella), perché l’industria farmaceutica ha tolto dal commercio il vaccino singolo;

– diversamente dagli altri Paesi, in Italia non abbiamo alcun censimento reale di quanti siano i danneggiati da vaccini, anche se sarebbe molto facile da parte del nostro Ministero organizzare una vaccino-vigilanza attiva chiedendo ai genitori di segnalare, con un apposito modulo, tutti i disturbi, lievi o importanti, che si manifestino in loro figlio dopo la vaccinazione;

– esiste una legge (n. 210 del 1992) che riconosce un indennizzo a tutti i danneggiati, perché se lo Stato impone un trattamento, deve anche assumersi l’onere di pagare gli eventuali danni che esso comporta; purtroppo, nonostante la stessa legge lo imponga (art. 7), i genitori non conoscono né questa legge, né la possibilità che i vaccini possano causare dei danni gravi, né che questi possono essere indennizzati.

I messaggi che ci giungono dai genitori sono un crescente desiderio e una crescente ricerca di informazioni sugli effetti delle vaccinazioni. Oggi non possiamo più imporre dall’alto e in modo coercitivo dei trattamenti a genitori giovani, consapevoli, maturi e perfettamente capaci, specie se adeguatamente istruiti, a valutare, insieme al loro medico di fiducia, quale trattamento preventivo è più indicato per i loro figli. Non rispondere alle loro legittime richieste e aspettative equivale a privarli del loro pieno diritto di essere i primi assoluti artefici responsabili della salute e del futuro della loro discendenza.

Papà Gabriele, uno studioso che ieri ha tenuto una relazione sia come professionista che come genitore, ha scritto: “I nostri bambini ci guardano. I nostri bambini aspettano qualcosa da noi”.

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