Sul mercato finiscono la divisione Business Media e l’area Software. La società non può contare sull'azionista di maggioranza al 67,5%, gli industriali italiani. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi non ha intenzione di immettere soldi nella casa editrice in un momento in cui molte aziende italiane soffrono per la crisi
Il gruppo Sole 24 Ore avvia ufficialmente il piano di dismissioni a caccia di liquidità fresca. Sul mercato finiscono la divisione Business Media, che pubblica una trentina di testate professionali dedicate per esempio a supermercati e negozi, e l’area Software specializzata in soluzioni informatiche per commercialisti, amministratori contabili e manager d’azienda. C’è anche una terza area che potrebbe essere ceduta prossimamente ed è quella Tax & Legal, che realizza prodotti tecnici sul mondo degli affari, della pubblica amministrazione e del fisco.
Decidere di ridimensionarsi è stata una scelta obbligata per il gruppo editoriale che fa capo a Confindustria dopo che gli ultimi tre esercizi si sono chiusi in rosso: il 2010 ha registrato una perdita di 40,1 milioni di euro, il 2011 di 8,4 milioni e il 2012 di 45,8 milioni. Risultati che hanno portato la posizione finanziaria netta a dimezzarsi dagli 84,1 milioni del 2010 ai 42,1 milioni nel 2011 e ad avvicinarsi pericolosamente alla soglia dell’indebitamento nel 2012 col dato a quota 5,3 milioni. Non fa sperare in meglio nemmeno l’anno corrente che, nei primi sei mesi, ha accumulato un rosso di 21,3 milioni di euro e ha portato il segno meno davanti alla posizione finanziaria netta, negativa per 37,4 milioni.
Un ulteriore problema è che la società guidata dall’a.d. Donatella Treu non può fare affidamento sul suo azionista di maggioranza al 67,5%, l’associazione degli industriali italiani. Il suo presidente Giorgio Squinzi non solo non ha intenzione di immettere soldi nella casa editrice in un momento in cui molte aziende italiane soffrono per la crisi, ma anzi ha già commissariato di fatto la casa editrice imponendo come presidente Benito Benedini al posto di Giancarlo Cerutti, professionalmente molto vicino alla Treu. La stessa poltrona della Treu è stata data più volte traballante, anche di recente quando è uscito da Mondadori Pubblicità il suo a.d. Angelo Sajeva, contrario alla scelta della famiglia Berlusconi di fondere la concessionaria pubblicitaria di Segrate con quella di Mediaset, Publitalia ’80. Il nome di Sajeva è circolato sia come possibile candidato alla guida della System, che segue le inserzioni per il Sole 24 Ore, sia come capo della System e insieme nuovo a.d. del gruppo di Confindustria. Un po’ come quando il manager era nel gruppo della Stampa di Torino, dove ha guidato la concessionaria e anche la holding Itedi.
Adesso, la prossima sfida per la Treu è trovare un compratore per le testate Business Media in un periodo di difficoltà per l’intero settore editoriale. Il senso dell’operazione è, come annunciato dalla stessa società, cedere il ramo d’azienda “perché non rientra più nel core business”. Più facile dovrebbe essere invece vendere l’area Software, che vanterebbe anche conti in attivo, ed è infatti questa la vera cessione con cui il gruppo Sole 24 Ore vuole tentare di fare cassa.
Business Media è stata acquistata a cavallo del 2006-2007 per 40,2 milioni di euro. Oggi tra i suoi potenziali acquirenti ci sarebbero Gianni Vallardi e Roberto Briglia che, lo scorso agosto, hanno rilevato Reed Business Information Italia, altra società che pubblica riviste tecniche. Se Briglia ha un lungo passato in Mondadori, anche Vallardi ha lavorato a Segrate così come in Rcs e nello stesso gruppo del quotidiano Il Sole 24 Ore dove è stato per pochi mesi direttore generale.