La Prima Commissione del Csm è orientata ad archiviare il caso del giudice Antonio Esposito, il presidente del collegio che in Cassazione ha condannato Silvio Berlusconi per frode fiscale e che è stato accusato dal Pdl di aver anticipato in un’intervista le motivazioni della sentenza prima del loro deposito

Un voto formale ancora non c’è stato; ma sarebbe unanime l’orientamento favorevole della Commissione, presieduta dal laico del Pdl Annibale Marini, per la proposta di chiudere il caso con l’archiviazione avanzata dal relatore, il togato di Unicost Mariano Sciacca.

Nella sostanza non ci sarebbero i margini per un intervento di Palazzo dei marescialli con l’unico strumento a disposizione dei consiglieri – l’avvio di una procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale – perché la vicenda potrebbe avere semmai rilievo disciplinare e in queste ipotesi non è possibile il contemporaneo intervento del Csm. Non a caso il Pg della Cassazione Gianfranco Ciani, ha avviato, già prima che si muovesse la Prima Commissione, una pre-istruttoria sulla vicenda; un’indagine che è ormai alle battute finali e al termine della quale Ciani, che ha ottenuto l’audio integrale dell’intervista, deciderà se avviare nei confronti di Esposito l’azione disciplinare.

E’ possibile che la Commissione si esprima con un voto lunedì prossimo, ma non è nemmeno escluso che tutto slitti tra due settimane, visto che nell’ultima del mese, come di consueto, il Csm sospende la sua attività. In quell’occasione la Commissione voterà anche sull’esposto che Esposito ha inviato al Csm e in cui lamentava gli attacchi ricevuti soprattutto da alcuni giornali; un esposto che – a quanto si apprende-  dovrebbe avere la stessa sorte dell’archiviazione che si prepara per il fascicolo sul trasferimento.

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