"Liquidazione legittima" dice il deputato Marco Forzese che ha innescato la polemica. Inoltre il neo grand commis del Palazzo dei Normanni sarà un sessantenne che intascherà lo stesso stipendio del suo predecessore: 13mila euro mensili per sedici mesi
Una buona uscita che ogni probabilmente sfiorerà il milione e mezzo di euro per un dipendente pubblico che andrà in pensione a 57 anni e che era titolare di uno stipendio di 13mila euro sedici volte l’anno. Il cambio al vertice dell’Assemblea regionale siciliana con la nomine di un nuovo segretario generale susciterà polemiche. Anche perché il neo grand commis del Palazzo dei Normanni sarà un sessantenne: Sebastiano Di Bella. E’ lui attuale capo di gabinetto del presidente del parlamento siciliano, Giovanni Ardizzone a prendere il posto di Giovanni Tomasello che andrà in quiescenza per “motivi familiari” sembra con una maxi-buonuscita, ancora non calcolata dagli uffici ma che non sarà inferiore a 1,5 milioni di euro, visto che viene erogata in base all’ultimo stipendio. Che dovrebbe essere lo stesso da erogare a Di Bella.
A innescare le polemiche è il deputato regionale Marco Forzese (Drs ovvero i Democratici regionali siciliani), appena “defenestrato” dalla presidenza della commissione Affari istituzionali, perché “sfiduciato” dalla maggioranza dei componenti, che si sono dimessi. “In un solo giorno Ardizzone aumenta le spese dell’Ars per 2 milioni di euro – dice Forzese – mandando in pensione a 57 anni un segretario generale eccellente come Tomasello, senza obiettare su quella che è una scelta ‘per motivi familiari’ e aggrava così di ben 500 mila euro l’anno il fondo pensioni dell’Ars. Per non parlare del milione e mezzo di euro di liquidazione legittima che l’Ars dovrà sostenere come spesa subito”, aggiunge il deputato. L’unica volta che il nome di Tomasello è entrato nella pagine di cronaca è stato nell’ottobre scorso quando ha accompagnato il presidente dell’Ars Francesco Cascio in Procura a Palermo per consegnare documentazione ai magistrati che indagano sulle “spese pazze” dei partiti.
“In tutto ciò Ardizzone propone e assume il suo capo di gabinetto come segretario generale che – sostiene Forzese – come è noto, ha un compenso di circa mezzo milione di euro all’anno. Alla faccia della tanto blaterata spending review“. Tomasello prese il posto di Gianliborio Mazzola andato in pensione nel 2007. “Mi sono sentito un deficiente quando ho firmato la sua liquidazione di un milione 770 mila euro mila euro”, disse l’allora presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.