Roma, 19 nov (Adnkronos) - "Ha dato legnate di logicità a tutti non perché voleva fare il superiore, ma perché lo era. E questo non gli è stato perdonato". Romano Prodi ha sfogliato l'album dei ricordi personali per Beniamino Andreatta, in occasione della presentazione a palazzo san Macuto della rivista unica dell'Arel 'Ricordi, analisi, documenti inediti a 25 anni dal suo silenzio' cui hanno preso parte Enrico Letta, Pier Ferdinando Casini e Walter Veltroni tra gli altri.
"Bisognerebbe fargli un monumento", ha spiegato Letta, che dell'Arel oggi è presidente, parlando della "visione incredibilmente avanzata e globale" di Andreatta. "Una grande personalità e un politico che ha servito l’Italia e non se ne è mai servito", per Pier Ferdinando Casini. Tra ricordi e amarcord ("Letta ci ha chiesto di raccontare un aneddoto", ha ammesso Veltroni), tanto spazio hanno avuto i tempi dell'Ulivo di cui Andreatta è stato fondatore. "Aveva pensiero, competenza, moralità e grande coerenza politica", ha sottolineato Veltroni che del governo di quel tempo, guidato da Prodi, di cui faceva parte Andreatta era vice premier e ministro della Cultura: "Ero affascinato dal fatto che il presidente del Consiglio desse del lei al ministro della Difesa, l'unico. Quel governo, con Prodi, Ciampi, Andreatta, Napolitano, Maccanico, Flick era per la sua qualità e composizione uno dei migliori della Repubblica e se avesse avuto la possibilità di continuare, il corso dell’Italia sarebbe cambiato in meglio".
La parte del leone l'ha fatta Prodi, che ha conosciuto Andreatta come suo assistente universitario quando era giovane studente. "Non tollerava i cialtroni, quelli che superficialmente affrontano un argomento. Da ministro della Difesa era totalmente d'accordo sulla mia proposta di abolire la leva obbligatoria per sostituirla con un servizio civile obbligatorio ma, diceva, non siamo pronti per i troppi cialtroni che lo svilirebbero. Si poneva il problema di come un progetto politico viene tradotto nella realtà", ha detto l'ex premier.
(Adnkronos) - Prodi ha ricordato i giorni dello scandalo del Banco Ambrosiano: "E' stato drammatico, una situazione di malaffare, tensioni e problemi che lui ha affrontato senza nessun paracadute, senza compromessi. E per 10 anni non gli hanno permesso di fare il ministro".
Prodi ha raccontato un retroscena, della sua unica "divergenza" con Andreatta: "Era profondamente contrario" alla presidenza della Commissione europea, "diceva che c’era bisogno di continuare e riprendere un disegno italiano. Capiva che la fragilità del Paese ci portava indietro, nonostante fosse così filo europeo e fossimo così legati. C'è stata una controversia personale data da una visione pessimistica sul Paese".
Le conclusioni dell'ex premier: "Oggi servirebbe la sua capacità anticipatrice, di risposta ai problemi, per esempio su come l'Europa possa uscire da questa impasse. Ci sarebbe bisogno di decisioni forti e illuminate sul ruolo di amicizia tra l'Italia e gli Stati Uniti, con una identità che si sta perdendo. Su tutto queste cose, pensare cosa direbbe Andreatta oggi non è facile ma sarebbe utile".
Marina Boscaino
Insegnante
Scuola - 16 Ottobre 2013
Sistema scolastico, il ministro Carrozza sulla via del ‘ripensamento’?
Ho appena ascoltato Maria Chiara Carrozza intervenire, dopo l’ottima relazione per la scuola di Gianna Fracassi, al convegno dell’ Flc-Cgil “Valutazione nella conoscenza per la qualità dei diritti“, tenutosi a Roma presso il Cnr.
Il ministro dell’istruzione ha affermato: “Ci sarà un ripensamento complessivo rispetto al Sistema nazionale di valutazione per scuola e università. Bisogna innanzitutto chiarire quali siano gli obiettivi del sistema scolastico e di quello universitario. Non è corretto che un’agenzia di valutazione definisca gli obiettivi del sistema“.
Si tratta di una dichiarazione impegnativa, che potrebbe avere conseguenze importanti sulla partita della valutazione, che da anni – evitando qualsiasi ascolto dei professionisti della conoscenza, il mondo della scuola e dell’università – ha amplificato il disagio e lasciato il passo a derive di arbitrarietà, autoritarismo, falsa meritocrazia, proiettando un’idea di valutazione molto lontana dai criteri di collegialità e cooperazione che determinano la specificità del nostro lavoro (in particolare del lavoro nella e della scuola). Il ministro ha poi insistito sulla necessità che i due soggetti della valutazione – Invalsi per l’istruzione, Anvur per l’università – operino in un rapporto di collaborazione e di sinergia, per valorizzare il rapporto di contiguità del nostro sistema di istruzione, nelle sue diverse diramazioni. Carrozza ha anche sottolineato la necessità di un ascolto diffuso, di valorizzare il contributo di tutti, che vada in particolare a sostenere l’interesse degli studenti.
Ci sarà modo, anche molto presto, di comprendere quanto a queste dichiarazioni corrisponderanno interventi concreti. Sarebbero un segnale davvero importantissimo e una sterzata definitiva rispetto alla lunghissima deriva degli ultimi 5 anni. Ottimi propositi, ma come si coniugano con il fatto di governare insieme a coloro che hanno espresso la riforma Gelmini? La valutazione è un atto politico che ha come conseguenza scelte politiche.
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Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Sono contento che abbiano assolto Renzi, che non finisca in galera. Io voglio vincere le elezioni perchè la gente ci dà fiducia, non perchè arrestano tutti gli altri". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social.
Roma 19 dic (Adnkronos) - - "Se mi dichiareranno innocente sarò felice per i miei figli e perchè ho fatto il mio lavoro. Se mi dichiareranno colpevole sarò felice lo stesso, non mi pento assolutamente di nulla, ho difeso da immigrati clandestini e trafficanti il mio Paese. Sarebbe un problema per l'Italia e gli italiani, con un ministro che bloccava gli sbarchi condannato immaginate voi trafficanti, scafisti e delinquenti dove verrebbero e porterebbero questi disperati". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza del processo Open Arms.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "Chi non rischia, chi non va oltre l'ostacolo, non va da nessuna parte. Io, da 51enne, comunque vada sarò orgoglioso di quello che ho fatto". Lo ha detto Matteo Salvini in una diretta social alla vigilia della sentenza su Open Arms.
"Se mi assolvono ho fatto il mio dovere e bye bye sinistra. In in caso di condanna ricorreremo in appello, la riterrei una profonda ingiustizia e un danno non a me ma al Paese", ha spiegato il ministro dei Trasporti proseguendo: "Mi stanno arrivando migliaia di messaggi, ho preso l'aereo e tanti ragazzi mi hanno detto non mollare, bravo. Sono felice".
"Paura zero, mi sento come la canzone di Venditti 'Notte prima degli esami', mi sento orgoglioso e felice di quello che ho fatto. Domani è la sentenza di primo grado, poi c'è l'appello e la Cassazione. Tolgo qualche gioia a chi mi augura il male, se mi condannano farò ricorso e continuerò a fare il mio lavoro", ha proseguito Salvini.
Roma, 19 dic (Adnkronos) - "A me pare di poter dire, non temendo di essere smentita, che senza Nino Andreatta i cattolici democratici, dopo il terremoto della Prima Repubblica e il tracollo della Dc, probabilmente non avrebbero maturato la scelta del centrosinistra. E soprattutto che senza di lui non avrebbe visto la luce l’Ulivo, che io considero davvero una grande 'invenzione' politica". Lo ha detto Anna Ascani, cicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo alla presentazione del numero della rivista 'Arel' su Nino Andreatta.
"E non parlo di forma, di contenitore, ma di idealità, della possibilità che Andreatta e altri videro e perseguirono, di unire le culture popolari e riformiste di centro e di sinistra chiudendo la lunga stagione che le aveva viste contrapposte e, ancora più importante, di consentire attraverso la 'contaminazione' tra cultura cattolico-democratica, socialista, laica, ambientalista la nascita del Partito democratico. Non sarei qui oggi, non saremmo qui in tanti, senza la visione di Nino Andreatta e di chi allora credette in quella scommessa", ha aggiunto.
Roma, 19 nov (Adnkronos) - "Ha dato legnate di logicità a tutti non perché voleva fare il superiore, ma perché lo era. E questo non gli è stato perdonato". Romano Prodi ha sfogliato l'album dei ricordi personali per Beniamino Andreatta, in occasione della presentazione a palazzo san Macuto della rivista unica dell'Arel 'Ricordi, analisi, documenti inediti a 25 anni dal suo silenzio' cui hanno preso parte Enrico Letta, Pier Ferdinando Casini e Walter Veltroni tra gli altri.
"Bisognerebbe fargli un monumento", ha spiegato Letta, che dell'Arel oggi è presidente, parlando della "visione incredibilmente avanzata e globale" di Andreatta. "Una grande personalità e un politico che ha servito l’Italia e non se ne è mai servito", per Pier Ferdinando Casini. Tra ricordi e amarcord ("Letta ci ha chiesto di raccontare un aneddoto", ha ammesso Veltroni), tanto spazio hanno avuto i tempi dell'Ulivo di cui Andreatta è stato fondatore. "Aveva pensiero, competenza, moralità e grande coerenza politica", ha sottolineato Veltroni che del governo di quel tempo, guidato da Prodi, di cui faceva parte Andreatta era vice premier e ministro della Cultura: "Ero affascinato dal fatto che il presidente del Consiglio desse del lei al ministro della Difesa, l'unico. Quel governo, con Prodi, Ciampi, Andreatta, Napolitano, Maccanico, Flick era per la sua qualità e composizione uno dei migliori della Repubblica e se avesse avuto la possibilità di continuare, il corso dell’Italia sarebbe cambiato in meglio".
La parte del leone l'ha fatta Prodi, che ha conosciuto Andreatta come suo assistente universitario quando era giovane studente. "Non tollerava i cialtroni, quelli che superficialmente affrontano un argomento. Da ministro della Difesa era totalmente d'accordo sulla mia proposta di abolire la leva obbligatoria per sostituirla con un servizio civile obbligatorio ma, diceva, non siamo pronti per i troppi cialtroni che lo svilirebbero. Si poneva il problema di come un progetto politico viene tradotto nella realtà", ha detto l'ex premier.
(Adnkronos) - Prodi ha ricordato i giorni dello scandalo del Banco Ambrosiano: "E' stato drammatico, una situazione di malaffare, tensioni e problemi che lui ha affrontato senza nessun paracadute, senza compromessi. E per 10 anni non gli hanno permesso di fare il ministro".
Prodi ha raccontato un retroscena, della sua unica "divergenza" con Andreatta: "Era profondamente contrario" alla presidenza della Commissione europea, "diceva che c’era bisogno di continuare e riprendere un disegno italiano. Capiva che la fragilità del Paese ci portava indietro, nonostante fosse così filo europeo e fossimo così legati. C'è stata una controversia personale data da una visione pessimistica sul Paese".
Le conclusioni dell'ex premier: "Oggi servirebbe la sua capacità anticipatrice, di risposta ai problemi, per esempio su come l'Europa possa uscire da questa impasse. Ci sarebbe bisogno di decisioni forti e illuminate sul ruolo di amicizia tra l'Italia e gli Stati Uniti, con una identità che si sta perdendo. Su tutto queste cose, pensare cosa direbbe Andreatta oggi non è facile ma sarebbe utile".
Roma, 19 dic (Adnkronos) - Con Beniamino Andreatta, in tanti anni, c'è stata solo "una divergenza, sulla strategia quando stavo per accettare la presidenza della Commissione europea". Lo ha raccontano Romano Prodi alla presentazione del volume su Andreatta.
"Era profondamente contrario, diceva che c’era bisogno di continuare e riprendere un disegno italiano. Capiva che la fragilità del Paese ci portava indietro, nonostante fosse così filo europeo e fossimo così legati -ha spiegato Prodi-. C'è stata una controversia personale data da una una visione pessimistica sul Paese".
Milano, 19 dic. (Adnkronos) - Entro il 30 aprile 2026, A2a emetterà uno o più prestiti obbligazionari non subordinati, non garantiti e non convertibili fino a 1,65 miliardi di euro. La decisione è stata presa dal consiglio di amministrazione del Gruppo riunitosi oggi. I due programmi Emtn di A2a hanno un importo complessivo di 7 miliardi di euro.
Le emissioni di prestiti obbligazionari saranno destinate a finanziare gli investimenti del Gruppo e a mantenere idonei i livelli di liquidità, comunica la società in una nota.