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Usa sull’orlo default, la palla dei negoziati passa al Senato: “Intesa vicina”

Ultimo giorno utile per innalzare il tetto del debito. Ieri la Camera ha fallito nel passare la propria versione della legge. Una nuova misura bipartisan prevede la riapertura del governo federale fino al 15 gennaio, per un accordo di più lungo periodo. Fitch ha messo sotto osservazione la tripla A degli States per un possibile downgrade

Uno spiraglio nei negoziati, finora inconcludenti, tra il presidente americano Barack Obama e i repubblicani, che sono arrivati all’ultima spiaggia. Se entro il 17 ottobre non si trova un accordo per aumentare il tetto del debito, scatterà il default, almeno quello tecnico. L’intesa in Senato per lo shutdown e l’estensione della capacità del governo di prendere in prestito sembra a portata di mano. Secondo indiscrezioni, i leader del Senato potrebbero annunciarlo fra qualche ora. Sono ottimisti sul raggiungimento di un’intesa bipartisan che eviti il default e metta fine allo shutdown del governo federale, dopo che le divisioni tra le file del Grand Old Party ieri hanno costretto la Camera a rinunciare a passare una propria versione della legge. La Camera si riunirà alle 10 locali (le 16 italiane), mentre il Senato alle 16 locali (le 18 italiane). Il leader della maggioranza democratica al Senato, Harry Reid, e quello della minoranza, Mitch McConnell, sperano di siglare l’accordo su una proposta concordata e di portarla al voto oggi, un giorno prima della scadenza per l’innalzamento del tetto del debito. I collaboratori di entrambi i leader hanno riportato che i colloqui tra loro sono proseguiti, anche durante la notte.

Secondo le attese, la misura che sarà presentata sarà simile a quella quasi concordata in precedenza per estendere il tetto del debito fino al 7 febbraio, riaprire subito tutte le attività e agenzie del governo fino al 15 gennaio, stabilendo una scadenza a metà dicembre perché i negoziatori raggiungano un accordo di più lungo periodo. Inoltre, richiederebbe all’amministrazione Obama di certificare di poter verificare il reddito delle persone che richiedono sussidi federali per l’assicurazione sanitaria secondo l’Obamacare. Intanto, ieri l’agenzia di rating Fitch ha avvisato di aver messo sotto osservazione la tripla A degli Usa in vista di un possibile downgrade, sebbene non abbia intrapreso alcuna azione concreta. La decisione di Fitch “riflette l’urgenza con cui il Congresso deve agire per rimuovere la minaccia di default”. Lo afferma il Tesoro americano.

“La gente è così stanca di tutto questo”. Così Obama ieri ha commentato, durante una intervista alla stazione televisiva Kmex di Los Angeles, lo stallo politico su shutdown e innalzamento del tetto del debito, che mette gli Usa sull’orlo del default. Secondo il segretario al Tesoro Jacob Lew, se il Congresso non agirà entro oggi il governo di Washington perderà la possibilità di ottenere prestiti e dovrà appoggiarsi soltanto sul denaro che già possiede e sulle entrate fiscali. Il presidente americano incontrerà oggi alle 14:25 ora locale (le 20:25 italiane) il segretario al Tesoro Jack Lew. Il dipartimento del Tesoro ha messo in guardia sul fatto che il 17 ottobre gli Stati Uniti raggiungeranno il tetto del debito se il Congresso non lo aumenterà.