Teatro e malapolitica, mafia e antimafia. Nei prossimi giorni si concentreranno qui al Nord, in poche ore, alcuni eventi che il Nord non è abituato a registrare. Domani inizierà al teatro Franco Parenti di Milano una serie di spettacoli sulle mafie. Il giorno dopo si terranno i funerali di Lea Garofalo, la donna uccisa a Milano perché si era ribellata alla sua famiglia mafiosa. Nel pomeriggio, manifestazione a Sedriano, il paesone dell’hinterland sciolto ieri per infiltrazioni delle cosche.
È dal 24 novembre 2009 che Lea aspetta di veder onorato il suo ricordo. È stata sequestrata in pieno giorno dall’ex marito che le aveva dato appuntamento all’Arco della Pace, è stata attirata in un appartamento, massacrata e uccisa, strangolata con la corda di una tenda. Poi il suo corpo, infilato in un bidone, è stato bruciato. Ora, quattro anni dopo, uno della banda ha fatto ritrovare i suoi resti e il sindaco Giuliano Pisapia ha voluto che Milano celebrasse un funerale solenne per ricordare a tutti che una donna non può sparire dal centro di Milano ed essere inghiottita dal nulla della distrazione e della dimenticanza. Saranno esequie a cui parteciperà anche il presidente di Libera, don Luigi Ciotti.
Sarà un appuntamento pubblico che la città dovrà sentire come una svolta civile, la fine definitiva del negazionismo sulle presenze mafiose. Pochi chilometri più a ovest c’è Sedriano, 11mila abitanti, il primo Comune lombardo sciolto per mafia. Un anno fa erano stati arrestati il sindaco (per corruzione) e (per associazione mafiosa) due uomini, il padre e il marito di due consigliere comunali, considerati esponenti della ’ndrangheta. La giunta Pdl ha finora rifiutato di dare le dimissioni ed ecco che è dovuta arrivare, ad aprile, la commissione prefettizia e poi, ieri, l’ordine del ministro dell’Interno: il Comune sia sciolto per mafia. È il primo caso in Lombardia, ma la situazione di Sedriano non è poi tanto diversa da quella di altri Comuni lombardi, Desio, Buccinasco…
Sabato pomeriggio, i cittadini che non ci stanno manifesteranno per le strade della cittadina: “Ripuliamo Sedriano da malgoverno, illegalità, mafie” è il tema proposto dalla Carovana antimafia ovest Milano per la manifestazione a cui interverrà David Gentili, presidente della Commissione antimafia del Comune di Milano. Al teatro Franco Parenti, venerdì sera, andrà invece in scena “Malaluna”, in cui Rosy Canale, accompagnata dalle musiche di Franco Battiato, racconta la sua storia: nel 2004 viene ridotta in fin di vita per essersi opposta allo spaccio di droga nel suo locale di Reggio Calabria, il “Malaluna”; nel 2007 torna nella sua regione e organizza la resistenza contro la ’ndrangheta, raccogliendo l’adesione di 400 donne di San Luca e della Locride. “La violenza ha cambiato la mia vita in maniera drastica. Il mio nome poteva essere nelle lista delle vittime della mafia: ma io non sono morta”.
È una donna, Rosy Canale, donne sono le 400 che la sostengono in Calabria, una donna era Lea Garofalo, una donna è sua figlia Denise, che vive sotto protezione e ha voluto che i funerali della madre fossero a Milano. Donne che si sono ribellate. Sono donne anche le due giovani consigliere comunali di Sedriano con il padre e il marito accusati di aver fatto entrare la ’ndrangheta dentro l’amministrazione, dentro il municipio della città. Ieri, insieme a Sedriano, è stato commissariato per mafia anche un altro Comune italiano: Cirò, in provincia di Crotone. Impossibile ormai pensare che il Nord sia un’altra storia.
Twitter: @gbarbacetto
da Il Fatto Quotidiano, 17 ottobre 2013