Il coordinatore e candidato sindaco Aimi: "Stiamo cercando un altro locale che costi meno". Ma nel frattempo dovrà mettere a disposizione il suo ufficio personale. Giovanardi: "Purtroppo si è deciso di interrompere i trasferimenti in vista della rinascita di Forza Italia. Ma io voglio restare in questo partito"
Tempi duri per il Pdl. A Modena la sede comunale e provinciale rischia di chiudere. Il motivo? Non ci sono più soldi per tenerla aperta. Da Roma non sono arrivati trasferimenti e così il coordinatore, nonché candidato sindaco, Enrico Aimi, se qualcosa non cambia sarà costretto a riconsegnare la chiave al proprietario dell’immobile di 120 metri quadrati situato in via Castellaro. In cassa, il Pdl di Modena non ha fondi sufficienti per pagare i circa 12mila euro annui più Iva dell’affitto. Ma non è finita. A quanto pare non ci sarebbero nemmeno i soldi necessari per saldare i debiti lasciati dall’ultima campagna elettorale dello scorso febbraio. Tra manifesti elettorali e materiale di propaganda, i militanti del Pdl hanno sostenuto spese per 50mila euro. Spese che da Roma il Pdl aveva assicurato di coprire a fine elezioni. Ma così non è stato.
Se entro pochi giorni non si sbloccherà la situazione, i dirigenti e i militanti del Pdl non avranno più un luogo in cui riunirsi e organizzare il proprio lavoro. L’amarezza tra i sostenitori modenesi del Pdl è tanta. Qualcuno confida nell’aiuto dei consiglieri regionali del Pdl o di senatori come Carlo Giovanardi, modenese doc. Ma Giovanardi alza le mani. “Purtroppo – spiega – da Roma si è deciso di interrompere i trasferimenti alle sedi periferiche del Pdl, in vista della rinascita di Forza Italia. Una decisione che io non condivido perché voglio rimanere nel Pdl. Nei prossimi giorni, come spero, ci saranno delle novità a livello nazionale e una divisione tra chi andrà in Forza Italia e chi vuole restare nel Pdl, tra cui i 23 firmatari della mozione di fiducia al Governo”.
Intanto, però, il problema di come pagare le spese per il Pdl rimane. Il coordinatore Aimi ammette le difficoltà del momento e cerca di salvare la situazione. “Era nell’aria – riconosce – che in seguito alla riduzione del finanziamento pubblico ai partiti, da Roma sarebbero stati effettuati dei tagli relativi alle spese per l’espletamento dell’attività politica. E’ stato così per la sede della nostra città ma anche per quasi tutte le sedi provinciali i cui contratti, se non sono scaduti in questi giorni, sono in scadenza”.
“Abbiamo già dato incarico ad alcuni militanti che operano nel settore immobiliare – anticipa Aimi – di rinvenire un nuovo locale, magari a costi più contenuti”. Ma nel mentre il Pdl resterà senza sede e Aimi, in mancanza di altre soluzioni, mette a disposizione il suo ufficio “ovviamente del tutto gratuitamente”, per “incontri e riunioni di partito”. “L’attività politica continua” assicura, anche se aggiunge: “Non sono certo che in tempi ragionevoli troveremo una soluzione alternativa”.