I parenti di Erich Priebke intendono denunciare il sequestro del suo corpo. Inoltre, “vogliono sapere dove è e chiedono che venga loro restituito”. A riferirlo è il legale della famiglia Paolo Giachini, mentre la salma dell’ex Ss è rimasta all’aeroporto militare di Pratica di Mare per rispetto della ricorrenza del rastrellamento del ghetto di Roma. “La famiglia deve decidere ma non è in grado di farlo perché non sa nemmeno dov’è la salma. E’ inaudito che si possa far sparire una bara”. Nella tarda serata di ieri, sembrava che il corpo fosse stato spostato altrove, ma la notizia è stata smentita. L’ex ufficiale nazista oggi potrebbe essere cremato. Il legale ha inoltre riferito che entro oggi sarà diffuso il video testamento di Priebke.

“La salma del signor Priebke – afferma il legale – è stata sequestrata nella notte tra il 15 e il 16, mentre si trovava nella chiesa di Albano. Quattro persone che la vegliavano sono state picchiate, il feretro è stato portato via e da allora non sappiamo più dove è. Alle prime ore del mattino sono stato contattato dal figlio di Priebke, Ingo, che vive negli Usa, il quale mi ha rinnovato il mandato (che Giachini aveva rimesso mercoledì, ndr) e mi ha chiesto di rivolgermi alle autorità per avere certezze sulla salma del padre”.

L’ipotesi di Giachini (“considerato che la vicenda è in mano al governo”) è che i responsabili di quello che definisce “rapimento” del feretro siano “i Servizi”. “In ogni caso – sottolinea – ho avuto incarico dai familiari del signor Priebke di procedere anche presso l’autorità giudiziaria per fare chiarezza e ottenere giustizia”. “Il fatto è – prosegue – che allo stato noi non sappiamo dov’è la salma: noi temiamo che la si voglia far sparire, per poi coprire tutto con il Segreto di Stato”. Ma a Giachini risponde direttamente Palazzo Chigi: “La presidenza del Consiglio precisa che i servizi di informazione per la sicurezza della Repubblica non sono mai stati interessati del caso Priebke”.

“La famiglia Priebke – conclude l’avvocato – chiede ufficialmente alle autorità dov’è la salma, ce la mostrino e la mettano a disposizione per le decisioni che spettano solo ai familiari. Non si tenti di prendere decisioni illegali. La salma deve essere rilasciata alla famiglia, deve essere messa a disposizione della famiglia. Ci dicano nelle mani di chi è”.

Per quanto riguarda la sepoltura di Priebke, sono in corso “contatti” con la Germania, per il tramite dell’ambasciata tedesca, ma non è tramontata neppure l’ipotesi che il feretro possa restare in Italia. “Ho avuto mandato dalla sua famiglia – afferma Giachini – di prendere contatto con l’ambasciata tedesca, cosa che ho già fatto. La richiesta di sepoltura in Germania non è stata ancora formalizzata, ma c’è stata una prima presa di contatto in questo senso. Il console ci ha rassicurato che Priebke, come cittadino tedesco, ha diritto all’inumazione in Germania. Ma c’è anche un’altra possibilità: uno studio legale italiano mi ha chiamato per conto di un cliente che offre una propria tomba per l’inumazione, in un comune italiano: stiamo verificando, da un punto di vista politico-amministrativo, se questa soluzione è possibile”.

Nei giorni scorsi, però, era stato il portavoce del ministero degli Esteri Martin Schaefer a fare sfumare l’ipotesi della sepoltura in Germania. “La cura dei morti tocca allo Stato dove una persona è morta. Non c’è una responsabilità o un ruolo del governo federale tedesco in questa vicenda, contatti informali sì ma non dipende da noi trovare una soluzione” ha detto a Berlino. “Ogni tedesco ha diritto di essere seppellito in Germania “ma la gestione delle salme dei tedeschi all’estero riguarda i parenti. Non ci sono regole che vietino a cittadini tedeschi di essere seppelliti qui”.

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