Se qualcuno pensa che il miglior amico del Cremlino sia Silvio Berlusconi, perde di vista un altro alleato di peso di Vladimir Putin, Romano Prodi. Il professore è da sempre ospite gradito di kermesse italo-russe. E anche questa volta non è potuto mancare alla seconda edizione del Forum eurasiatico organizzato a Verona da Antonio Fallico, compagno di scuola di Dell’Utri, ex consulente Fininvest negli anni ottanta, l’uomo che Massimo Ciancimino aveva definito in un’intervista a il Fatto Quotidiano “la chiave per Gazprom”. Prodi senz’altro era il relatore più atteso all’evento promosso dall’uomo ombra di Putin in Italia e dalla sua fondazione ‘Conoscere Eurasia’. Tanto che il convegno, a cui partecipano non solo politici dell’ex Urss ma anche i vertici dei colossi energetici di stato, come Gazprom e Rosneft, è iniziato con un’ora di ritardo in attesa di Prodi che è arrivato direttamente dal Ghana dove è impegnato con la sua Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli.
“Il caso siriano è emblematico del ruolo della Russia nei rapporti internazionali”, ha esordito Prodi ch, poi, nella restante parte del suo discorso, ha a lungo sottolineato l’importanza della Russia per l’Italia, ma soprattutto per l’Europa. Sulla Siria, in particolare, il professore ha plaudito a quello che per lui è stata la vittoria diplomatica di Putin. “Gli americani volevano decidere da soli e fare una cosa che gli altri non volevano fare. La Russia ha risolto la situazione costringendo ad applicare il multilateralismo, la dimensione nuova dei rapporti internazionali”, ha detto l’ex premier a proposito dell’intesa russo-americana sulle armi chimiche del regime di Assad.
Prodi ha poi esortato l’Europa a cambiare la strategia nei confronti della Russia, definendo la politica dell’Ue in quest’ambito totalmente sbagliata. “Le politiche europee nei confronti della Russia non sono state buone in questi anni”, ha detto l’ex premier. Che ha ripetuto un concetto a lui caro: negli anni l’Europa è stata troppo divisa su Mosca e non ha dato un segnale chiaro. “Nei rapporti economici con la Russia, l’Unione Europea sta mantenendo una divisione interna: da un lato Germania e Italia hanno adottato un atteggiamento favorevole, dall’altro Gran Bretagna, Paesi Scandinavi e Baltici sono andati in direzione opposta”, ha spiegato. “Questo – ha proseguito – ha dato un messaggio sbagliato alla Russia: Putin si è tutelato mettendo in atto un piano di riserva con l’Unione Doganale tra Bielorussia e Kazakistan”.
L’unione doganale, appunto, è al centro del forum. Si tratta di una forma di integrazione tra gli stati che dovrebbe sfociare, almeno per i suoi promotori, nell’Unione Economica Eurasiatica, un’alternativa all’Unione Europea voluta da Putin insieme ad Aleksandr Lukashenko, presidente bielorusso, e Nursultan Nazarbayev, leader kazako. “Credo che però non sia una alternativa sufficiente per la Russia. Nonostante il cambiamento della Bielorussia e i progressi del Kazakistan, i due Paesi non hanno un mercato omogeneo che manca della tecnologia che potrebbe offrire l’Europa”, ha detto Prodi che da sempre sta cercando di fare da ponte tra i due Unioni, quella europea e quella asiatica, che deve ancora nascere. Infatti, ha raccontato al forum Grigori Rapota, segretario di Stato Russia – Bielorussia, è stato proprio Prodi, all’epoca presidente della Commissione Europea ad aiutare l’unione tra le due ex repubbliche sovietiche ad avviare i primi contatti con l’Ue. “Ho incontrato Prodi, abbiamo parlato due ore”, ha detto Rapota, ricordano quel periodo.
Prodi non nasconde la sua visione degli “scenari macroeconomici e geopolitici” – così si intitolava l’intervento del professore al forum – in cui Russia e Bruxelles hanno reciprocamente bisogno l’una dell’altra. Per ribadire questa sintonia il professore è tornato sulla sua metafora prediletta, quella di vodka e caviale, che come la Russia e l’Ue fanno un abbinamento perfetto. Il paragone non è in realtà molto felice, visto che lo scorso settembre – l’ultima volta che Prodi lo ha usato al club di Valdai, un vertice esclusivo che si tiene sul Volga – a Putin non era piaciuto. “Bisogna maneggiare con cura i prodotti russi”, avrebbe detto il presidente russo. Ma anche Prodi si è schermito quando Putin ha detto che lo stimava tanto quanto Berlusconi. Eppure, come dimostrano i fatti, il professore sulla scena internazionale si sta dimostrando tanto vicino alla Russia quanto lo stesso Cavaliere. Se non di più.
Lobby
Prodi e l’amore per la Russia. Il Professore ospite d’onore al Forum eurasiatico
L'ex premier è intervenuto a Verona alla kermesse che mette insieme politica e vertici economici di Mosca. Tra Gazprom e Rosneft, ha elogiato il ruolo di Putin nella crisi siriana e criticato le politiche divisive dell'Europa nel rapporto con Mosca
Se qualcuno pensa che il miglior amico del Cremlino sia Silvio Berlusconi, perde di vista un altro alleato di peso di Vladimir Putin, Romano Prodi. Il professore è da sempre ospite gradito di kermesse italo-russe. E anche questa volta non è potuto mancare alla seconda edizione del Forum eurasiatico organizzato a Verona da Antonio Fallico, compagno di scuola di Dell’Utri, ex consulente Fininvest negli anni ottanta, l’uomo che Massimo Ciancimino aveva definito in un’intervista a il Fatto Quotidiano “la chiave per Gazprom”. Prodi senz’altro era il relatore più atteso all’evento promosso dall’uomo ombra di Putin in Italia e dalla sua fondazione ‘Conoscere Eurasia’. Tanto che il convegno, a cui partecipano non solo politici dell’ex Urss ma anche i vertici dei colossi energetici di stato, come Gazprom e Rosneft, è iniziato con un’ora di ritardo in attesa di Prodi che è arrivato direttamente dal Ghana dove è impegnato con la sua Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli.
“Il caso siriano è emblematico del ruolo della Russia nei rapporti internazionali”, ha esordito Prodi ch, poi, nella restante parte del suo discorso, ha a lungo sottolineato l’importanza della Russia per l’Italia, ma soprattutto per l’Europa. Sulla Siria, in particolare, il professore ha plaudito a quello che per lui è stata la vittoria diplomatica di Putin. “Gli americani volevano decidere da soli e fare una cosa che gli altri non volevano fare. La Russia ha risolto la situazione costringendo ad applicare il multilateralismo, la dimensione nuova dei rapporti internazionali”, ha detto l’ex premier a proposito dell’intesa russo-americana sulle armi chimiche del regime di Assad.
Prodi ha poi esortato l’Europa a cambiare la strategia nei confronti della Russia, definendo la politica dell’Ue in quest’ambito totalmente sbagliata. “Le politiche europee nei confronti della Russia non sono state buone in questi anni”, ha detto l’ex premier. Che ha ripetuto un concetto a lui caro: negli anni l’Europa è stata troppo divisa su Mosca e non ha dato un segnale chiaro. “Nei rapporti economici con la Russia, l’Unione Europea sta mantenendo una divisione interna: da un lato Germania e Italia hanno adottato un atteggiamento favorevole, dall’altro Gran Bretagna, Paesi Scandinavi e Baltici sono andati in direzione opposta”, ha spiegato. “Questo – ha proseguito – ha dato un messaggio sbagliato alla Russia: Putin si è tutelato mettendo in atto un piano di riserva con l’Unione Doganale tra Bielorussia e Kazakistan”.
L’unione doganale, appunto, è al centro del forum. Si tratta di una forma di integrazione tra gli stati che dovrebbe sfociare, almeno per i suoi promotori, nell’Unione Economica Eurasiatica, un’alternativa all’Unione Europea voluta da Putin insieme ad Aleksandr Lukashenko, presidente bielorusso, e Nursultan Nazarbayev, leader kazako. “Credo che però non sia una alternativa sufficiente per la Russia. Nonostante il cambiamento della Bielorussia e i progressi del Kazakistan, i due Paesi non hanno un mercato omogeneo che manca della tecnologia che potrebbe offrire l’Europa”, ha detto Prodi che da sempre sta cercando di fare da ponte tra i due Unioni, quella europea e quella asiatica, che deve ancora nascere. Infatti, ha raccontato al forum Grigori Rapota, segretario di Stato Russia – Bielorussia, è stato proprio Prodi, all’epoca presidente della Commissione Europea ad aiutare l’unione tra le due ex repubbliche sovietiche ad avviare i primi contatti con l’Ue. “Ho incontrato Prodi, abbiamo parlato due ore”, ha detto Rapota, ricordano quel periodo.
Prodi non nasconde la sua visione degli “scenari macroeconomici e geopolitici” – così si intitolava l’intervento del professore al forum – in cui Russia e Bruxelles hanno reciprocamente bisogno l’una dell’altra. Per ribadire questa sintonia il professore è tornato sulla sua metafora prediletta, quella di vodka e caviale, che come la Russia e l’Ue fanno un abbinamento perfetto. Il paragone non è in realtà molto felice, visto che lo scorso settembre – l’ultima volta che Prodi lo ha usato al club di Valdai, un vertice esclusivo che si tiene sul Volga – a Putin non era piaciuto. “Bisogna maneggiare con cura i prodotti russi”, avrebbe detto il presidente russo. Ma anche Prodi si è schermito quando Putin ha detto che lo stimava tanto quanto Berlusconi. Eppure, come dimostrano i fatti, il professore sulla scena internazionale si sta dimostrando tanto vicino alla Russia quanto lo stesso Cavaliere. Se non di più.
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Damasco, 21 dic. (Adnkronos/Afp) - Il Qatar ha riaperto la sua ambasciata a Damasco, 13 anni dopo la chiusura all'inizio della guerra civile siriana. Il Qatar è il secondo Paese, dopo la Turchia, a riaprire ufficialmente la propria ambasciata da quando i ribelli guidati dagli islamisti hanno cacciato il presidente Bashar al-Assad all'inizio del mese.
Atene, 21 dic. (Adnkronos) - I membri dell'ex famiglia reale greca hanno fatto domanda di cittadinanza, riconoscendo formalmente, allo stesso tempo, il sistema di governo repubblicano del Paese, 50 anni dopo l'abolizione della monarchia, tramite referendum nel dicembre 1974. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno di Atene. Il defunto re Costantino II e i suoi familiari furono privati della cittadinanza greca nel 1994, in seguito a una disputa con il governo su precedenti proprietà reali e a rivendicazioni relative al suo rifiuto di rinunciare al diritto al trono per i suoi discendenti.
Il funzionario del ministero dell'Interno Athanasios Balerpas - riporta il Guardian - ha affermato che i parenti del defunto re, morto l'anno scorso all'età di 82 anni, hanno firmato una dichiarazione in cui riconoscono il governo repubblicano e adottano un nuovo cognome, che in italiano sarebbe tradotto con 'della Grecia'. Cognome che però ha infastidito i politici di sinistra, uno dei quali, del partito socialista, ha affermato che crea “confusione”.
Per il partito di sinistra Syriza, “la scelta del cognome è problematica ... perché l’ordinamento giuridico greco non riconosce titoli e nobiltà”. I funzionari non hanno ancora citato ufficialmente i richiedenti. Ma i media greci hanno riportato che 10 membri della famiglia hanno chiesto la cittadinanza, tra cui tutti e cinque i figli di Costantino II e dell'ex regina Anna Maria (Alessia, Pavlos, Nikolaos, Theodora e Philippos), oltre a cinque nipoti del defunto re.
Roma, 21 dic. (Adnkronos) - “Un anno di successi per Forza Italia. Con la guida rassicurante di Antonio Tajani, il ministro più amato dagli italiani, Forza Italia raggiunge nuovi e importanti traguardi. Un’altra conferma gli italiani riconoscono che il nostro impegno concreto su economia, lavoro, sanità, ambiente e diritti”. Così sui social Forza Italia.
Roma, 21 dic. (Adnkronos) - “Dodici anni di battaglie, di coerenza, di infinito amore per l’Italia. Auguri a chi ci ha creduto dall’inizio, a chi ci ha raggiunto e a chi ci raggiungerà, e un pensiero a chi non c’è più ma ci guarda dall’Alto col sorriso”. Così sui suoi social il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza. “In dodici anni -aggiunge- abbiamo costruito il più grande partito della Nazione, restituendo alla destra il posto che merita in Italia e in Europa. Viva Fratelli d'Italia!”.
Reggio Calabria, 21 dic. - (Adnkronos) - Avrebbero violentato in gruppo una ragazzina, costringendola ad accettare di venire filmata durante il rapporto sessuale per poi deriderla con insulti. È con queste gravi accuse che la polizia di Palmi, con il supporto di agenti di Siderno, ha arrestato tre giovani, all’epoca dei fatti minorenni, responsabili di violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di una minore.
Il blitz della polizia è scattato alle prime luci di questa mattina, in esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal gip presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal procuratore Placido di Palma.
L’attività investigativa, condotta anche col supporto delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha portato a ritenere la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre indagati che, "sia pur giovanissimi - si legge in una nota - avrebbero compiuto reiterate violenze sessuali di gruppo in pregiudizio di una minorenne, consumate nell’arco temporale che va da gennaio 2022 sino agli inizi di novembre 2023".
(Adnkronos/Dpa) - Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri alti funzionari, tra cui la ministra degli Interni Nancy Faeser e il ministro della Giustizia Volker Wissing, hanno visitato la scena dell'attentato al mercatino di Natale di Magdeburgo. Stamattina il ministro Faeser ha ordinato che tutte le bandiere su tutti gli edifici federali siano issate a mezz'asta. Una cerimonia commemorativa si terrà nella cattedrale di Magdeburgo alle 19.
Roma, 21 dic. (Adnkronos) - "La legge di Bilancio del Governo Meloni si basa su due pilastri: una ingiustizia e una bugia. Una grande ingiustizia perché in barba alla Costituzione il prezzo di questa manovra sgangherata sarà pagato dalle fasce più deboli e fragili della società: lavoratori, pensionati, redditi bassi. E una grande bugia perché proprio a quelli, ai più fragili, ai meno protetti, avevate promesso tagli alle tasse, aumento delle pensioni, incremento dei salari". Lo afferma la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga.
"Non c'è nulla, nemmeno una delle promesse elettorali annunciate dalla destra. È diventata una legge mancia, un insieme di misure sbagliate, inefficaci e inique", conclude.