Il capo del governo difende la manovra dell'esecutivo e aggiunge: "La service tax sarà molto meno della somma di Imu e Tares. Polemica sui 14 euro? Inventata". Di ritorno dagli Stati Uniti promette parlerà con Monti e Fassina
La legge di stabilità abbassa le tasse. A difendere la manovra del governo è il capo dell’esecutivo Enrico Letta: ”I complimenti di Obama non sono importanti per me”, ha commentato in un’intervista al Tg1, “ma perché creano un clima di fiducia. Forse noi italiani siamo un po’ autolesionisti, se avessimo potuto saremmo stati contenti di restituire più soldi ma dalla crisi si esce passo per volta ma per la prima volta abbiamo abbassato tasse”.
Non accetta le polemiche il presidente del consiglio: “Forse era meglio un’altra legge di stabilità come negli anni scorsi, con tagli alla sanità e con tagli al sociale? Questa è una legge che per la prima volta non tocca la sanità, mette degli investimenti sociali e soprattutto riduce le tasse. E’ una legge di stabilità che per la prima volta abbassa il debito, abbassa il deficit, abbassa la spesa primaria e abbassa un po’ di tasse per lavoratori ed imprese, soprattutto le imprese che vogliono fare occupazione e che vogliono trasformare i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Aiuta i Comuni allentando il Patto di stabilità, insomma si ricomincia a guardare al futuro”.
E aggiunge che la discussione sui “quattordici euro di aumento in busta paga” è una polemica inventata: “Questa cifra non è scritta da nessuna parte nella manovra. La manovra mette in campo 5 miliardi in tre anni e il Parlamento e le parti sociali decideranno come usarli. E io mi auguro che li utilizzino al meglio, per far sì che il beneficio fiscale vada a chi ha più bisogno, penso ad esempio alle famiglie con più figli “. E ha aggiunto: “La service tax sarà molto meno della somma di Imu e Tares”.
Lo scenario che lo aspetta in Italia dopo il viaggio negli Stati Uniti è ancora una volta quello dell’instabilità interna. Da Mario Monti dimissionario da Scelta civica fino a Stefano Fassina, sottosegretario all’Economia che potrebbe lasciare il suo posto: “Ormai sono abituato a convivere con l’instabilità”, ha commentato aggiungendo che “parlerà con Monti e con Fassina”. Il premier ha tra l’altro detto di essere convinto che da questo confronto se ne potrà uscire “molto più forti”. Letta ha citato ad esempio il fatto che la Camera ha recentemente approvato la legge sullo stop al finanziamento pubblico ai partiti, quando “sembrava impossibile”. E invece – ha sottolineato – è stata data una “iniezione di trasparenza”.
E in merito alla situazione all’interno del Partito democratico commenta: “Non temo che una leadership forte del Pd possa condizionare il governo, anzi spero che ci sia forte impegno, forte leadership, perché i problemi sono complicati” e “abbiamo bisogno di leadership forti, di partiti coesi e di un governo come il nostro, che nonostante difficoltà e instabilità ha voglia di affrontare i problemi per come sono e, soprattutto, di mettere in campo le soluzioni”.