Cronaca

Erich Priebke, rispunta ipotesi Germania. Portavoce Merkel: “Resti trovino pace”

Secondo il legale c'è la possibilità che la salma dell'ex capitano delle Ss, messo a disposizione della famiglia, possa essere accolta in patria. Il portavoce della cancelliera: "Il suo nome è legato a orrendi crimini, ora è morto"

C’è nuovamente l’ipotesi che la salma di Erich Priebke possa essere accolta dalla Germania. Il corpo dell’ex capitano delle Ss che partecipò all’eccidio delle Fosse Ardeatine è stato messo a disposizione dei familiari dopo il trasferimento all’aeroporto militare di Pratica di Mare“Ieri il Prefetto mi ha consegnato un documento ufficiale nel quale mi viene riferito dov’è la salma e la mette a disposizione della famiglia – ha detto l’avvocato Paolo Giachini a Unomattina -. Vengo inoltre invitato a riprendere la trattativa e chiedo la collaborazione delle Autorità per risolvere la situazione. Potrebbe andare in Germania. E’ una possibilità”. Dopo il silenzio arriva un commento della cancelliera Angela Merkel attraverso il suo portavoce. “Il suo nome è legato a orrendi crimini, ora è morto e speriamo che i suoi resti trovino pace” dice Steffen Seibert. “E’ da auspicare che alle spoglie mortali del signor Priebke sia data sepoltura in modo appropriato”.

Nei giorni scorsi però dall’ambasciata tedesca a Roma, da Berlino e dallo stesso paese natale dell’ex ufficiale nazista erano arrivati segnali negativi. Anzi il portavoce del ministro degli Esteri aveva fatto sapere che la “cura dei morti spetta al paese in cui la persona è morta”.  E anche oggi Berlino fa sapere di non essere “a conoscenza di presunte richieste di un trasferimento della salma di Erich Priebke in Germania – dichiara Martin Schaefer -.Non mi è noto nulla sul caso”.  

”Questo funerale è qualcosa di molto particolare per l’Italia ma lo sarebbe per tutti i paesi” aveva risposto ieri il premier Enrico Letta alla domanda di un ragazzo italiano, durante una conferenza al Brookink Institute. Secondo il governatore della Toscana Enrico Rossi “è lo Stato che deve garantire la sepoltura del nazista, in silenzio, senza che si trasformi in una manifestazione pubblica che riapre ferite, e comprensibili e legittime reazioni, anzi condivisibili se non violente. Lo Stato non ha gestito bene la morte annunziata del nazista e ha consentito che si consumasse una specie di vendetta postuma. Brava Roma e bravi cittadini di Albano per la mobilitazione che ha impedito la beffa e l’ulteriore sfregio ai valori della Resistenza. Alla sepoltura ci pensi lo Stato, in segreto, magari con una trattativa con la Germania, dove a mio parere dovrebbe tornare. In fondo era un soldato tedesco, anche se di un corpo speciale come le SS”.

Ieri era stato pubblico il videotestamento in cui Priebke sostiene che furono i partigiani a cercare la rappresaglia e che non avrebbe potuto opporsi. Sulla presunta richiesta di perdono ai parenti delle vittime sono arrivate solo smentite.