Pioggia di dichiarazioni per l'intervista all'attrice bulgara sulle raccomandazioni di Berlusconi e sulla sua fidanzata Francesca Pascale, che ora starebbe per chiedere 10 milioni di euro di danni. Schifani: "Fango", Carfagna: "Nuovi veleni". Santanché contro il conduttore: "Utilizzatore finale". Brunetta: "Macelleria". D'Alessandro: "Cloaca". Interviene anche Alfano: "Giornalismo qualunquista e volgare": La
Servizio pubblico fa il pieno di ascolti, con il 12,8%, ma non piace a tutti. Anzi. Il Pdl insorge contro Michele Santoro. Pietra dello scandalo la puntata del programma di La7, trasmesso in diretta streaming da ilfattoquotidiano.it, in cui si è tornati a parlare di “Olgettine” e dei festini di Arcore. Ma soprattutto non è andata giù l’intervista in cui l’attrice Michelle Bonev ha svelato che Francesca Pascale sarebbe lesbica e che ricatterebbe Berlusconi. La fidanzata ufficiale del leader Pdl è pronta a chidere 10 milioni di euro di danni alla Bonev, a Santoro e a La7. La somma, riferiscono fonti pidielline, potrebbe essere destinata interamente alle case-famiglia di Napoli.
“Stiamo valutando in punto di diritto” la possibilità di “agire contro La7”, conferma l’avvocato di Francesca Pascale, Paola Rubini. “E’ prematuro, stiamo ancora valutando tutti gli aspetti, anche giuridici, della vicenda”, spiega Rubini, che sottolinea: “Non ci sono particolari volontà punitive nei confronti della tv”.
Quelle che invece non tardano ad arrivare sono le reazioni del Pdl, con un fuoco di fila aperto mentre la trasmissione era ancora in corso. ”Al peggio non c’è mai limite. Al cattivo gusto non c’è mai fine. Il messaggio diseducativo che proviene, netto, dall’antigiornalismo di Michele Santoro è raccapricciante. Pur di attirare l’attenzione, alla stregua di un serial killer dell’informazione, non esita a collezionare omicidi mediatici. La puntata di Servizio Pubblico costituisce un fulgido esempio di come non si deve fare televisione” afferma Francesco Paolo Sisto (Pdl), presidente Commissione Affari Costituzionali alla Camera nonché deputato che l’anno scorso presentò un emendamento al ddl corruzione per cancellare il processo Ruby.
“Se questo è giornalismo. La trasmissione di Santoro ha toccato davvero il fondo. L’intervista alla Bonev, creata ad arte, era pensata e finalizzata – sostiene il capogruppo al Senato Renato Schifani – unicamente per gettare fango e discredito sul presidente Berlusconi. Ci chiediamo se non sia opportuno in questo caso anche un intervento deciso dell’ordine professionale, a tutela del pubblico e contro chi ha ideato e mandato in onda simili volgarità”. Anche portavoce del gruppo Pdl alla Camera dei deputati Mara Carfagna punta il dito contro il giornalista: “Santoro ‘inaugura’ la stagione di nuovi veleni contro Silvio Berlusconi perché è convinto che le elezioni sono alle porte e il centrodestra potrebbe oggettivamente vincerle, pertanto vuole impedirlo gettando fumo negli occhi agli italiani, oppure non riesce proprio a resistere al richiamo della foresta di ‘cianciminiana’ memoria, prestandosi a fare da megafono a qualsivoglia congettura e illazione?”.
L’attacco al giornalista e al programma era partito già ieri sera in diretta, mentre la trasmissione era in corso. ”Squallido Santoro, classico uomo “utilizzatore finale. Andrebbe indagato per sfruttamento della prostituzione” faceva sapere Daniela Santanchè. Per Luca D’Alessandro, capogruppo Pdl in Commissione di vigilanza Rai, il programma “è paragonabile ai servizi pubblici, nel senso di bagni pubblici. Una cloaca spacciata per giornalismo”.
“Non è più giornalismo, non è più informazione” ha detto il capogruppo a Senato Renato Brunetta. “Da Santoro ormai solo fango, fango mediatico gettato nel viso dell’avversario politico di turno. Dov’è finito il moralismo dei compagni di una volta? Dov’è finita la deontologia di un mestiere così ambito? Da ‘Servizio pubblico’ uno spettacolo indecente, inguardabile e barbaro. Questa non è televisione, è macelleria televisiva che non potrà che ritorcersi contro chi la fa”. Per il riemergente Raffaele Fitto “la puntata di Servizio Pubblico di questa sera è semplicemente indecente e vergognosa“.
Maria Stella Gelimini, invece, si è affidata a Twitter: “Invettive, mistificazioni e delazioni. Trasmissione davvero di cattivo gusto. E lo chiamano #serviziopubblico … Che squallore!”.
L’intervista di Servizio Pubblico alla Bonev è “un’offesa all’intelligenza e al buon gusto”, ha affermato Jole Santelli. “Mi chiedo se il programma di Michele Santoro sia diventato ormai il ricettacolo di tutti coloro che in cerca di notorietà, prebende o anche un solo momento di palcoscenico sono sono disponibili ad inventare qualsiasi cosa pur d’infangare Berlusconi”. Sono intervenuti a raffica anchee Lupi, Capezzone, Calabria, Saltamartini e tanti altri. Compreso il segretario Pdl e ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Non accetteremo mai che il confronto politico scenda a questo livello. La nostra storia e la storia del presidente Silvio Berlusconi non potrà mai essere sporcata da un giornalismo qualunquista e volgare che utilizza presunti gossip e personaggi discutibili”.
Torna in grande stile anche Ignazio La Russa, ora con Fdi: “Trovo ributtanti i toni e i contenuti usati ieri sera da un’ospite del programma di Santoro che è stata incredibilmente utilizzata, con asserite rivelazioni, per l’ennesimo attacco a Berlusconi. Stavolta coinvolgendo la sua compagna, usando di fatto il metodo mafioso della ‘vendetta trasversale ‘. Cosa sarebbe successo se qualcuno avesse dato spazio ‘ingiusto’ per attaccare il compagno di Vendola o di Crocetta? Ma si sa, neanche il gossip calunnioso è uguale per tutti”.