Non possiamo non condividere e diffondere! Lo scrittore e giornalista Pino Aprile ha fortemente voluto che la prima presentazione nazionale del suo nuovo libro, “Il Sud puzza”, fosse ad Orta di Atella (Ce), il comune del casertano, tristemente conosciuto per essere uno dei tanti all’interno di Terra dei fuochi e dei veleni.
Non si ha idea dell’immenso lavoro che stanno facendo questi “Cancioli”*, ricostruttori di sana comunità. Da una parte ti rendono orgoglioso per quel che fanno; dall’altra ti fanno vergognare, perché non fai altrettanto. *Perché “Cancioli”, cosa vuol dire? Nel trascrivere l’intervista che avevo fatto a Mirella (la vedova di Felice Pignataro, l’artista che colorò Scampia), trovai sul mio taccuino (come vedete, stavolta l’ho scritto senza la “q”) una parola che non riuscivo a decifrare. La mia stilo aveva scritto a fatica, per via di una impurità che si era infilata nel pennino. Mi pareva di leggere “Kancioli” o “I Cancioli”. Così, chiamai Mirella: «Cosa sono i Cancioli, un’altra delle figure inventate da Felice, come San Ghetto, il protettore delle periferie?».
«Proprio no», mi assicurò lei, «mai sentita questa parola». Ora, io non sono credente, ma credo alle coincidenze. In quel momento, si parlava di “ricostruttori di sana comunità”, quale era Felice, è Mirella; un concetto per il quale non c’è nel vocabolario una parola che mi dia piena soddisfazione. E sì che ne abbiamo di parole. Perché va a capitare quel termine (scritto da me!!!), proprio lì, allora? Le coincidenze sono il modo che gli dei hanno per rivelare le proprie intenzioni, dicevano i greci. Così, non c’è alcun dubbio: gli dei hanno sporcato il pennino della mia penna, per fargli vergare, solo in quel punto, in tutto il taccuino, una parola che non esisteva: Cancioli, e cos’altro può voler dire se non, appunto: “ricostruttori di sana comunità”? Quindi, mi inchino dinanzi ai Cancioli di Scampia, ai Cancioli della Terra dei Fuochi, ai Cancioli di Taranto, ai Cancioli di Calabria, ai Cancioli della Lucania non petrolifera e non radioattiva, ai Cancioli di Addiopizzo…”.
Il 25 ottobre alle 17,30, al Palasport di Orta di Atella, non ci sarà semplicemente la presentazione del nuovo libro di Pino Aprile, ma la possibilità di realizzare la “grande rete civica” dei movimenti attivi nella denuncia delle emergenze ambientali nelle nostre regioni. Oltre a dar voce ai vari comitati convenuti, si realizzerà, anche un sogno di Padre Maurizio Patriciello: il gemellaggio tra i comitati “Donne per Taranto” e “Mamme di terra dei veleni”. Il sogno è riempire il palasport di Orta e lanciare un forte ed inequivocabile messaggio ai politici: “Il Sud rialza la testa e non ci sta a soccombere”!