Un gruppo di sconosciuti ha attaccato la famiglia Debrani a Mitrovica. Il caso della giovane rom prelevata durante la gita scolastica e espulsa dalla Francia continua a far discutere. Mentre non si placano le proteste e il ministro dell'Interno finisce sotto accusa, i sondaggi gli garantiscono il consenso della maggioranza dei francesi, anche a sinistra
Nell’edizione di sabato del quotidiano Le Parisien sono stati pubblicati i risultati di un sondaggio sulla vicenda, realizzato dall’istituto Bva. Non lasciano incertezze: il 65% dei francesi si è detto contrario ad annullare l’espulsione della famiglia Dibrani e al ritorno di Leonarda in Francia, sola o accompagnata dai genitori e dai cinque tra fratelli e sorelle. Una minoranza (il 45%) si è detta choccata su come la ragazza è stata prelevata: davanti ai suoi compagni di scuola con i quali era perfettamente integrata (ma la quota sale al 68% se si considerano solo i simpatizzanti della sinistra). Quanto a Manuel Valls, socialista da tempo nel mirino delle critiche dei compagni di partito, il suo comportamento in questo affaire è approvato dal 74% dei francesi (il 57% tra i simpatizzanti di sinistra). D’altra parte, all’inizio del mese un altro sondaggio, dell’istituto Csa, aveva già mostrato che i due terzi degli intervistati approvavano quello che Valls aveva appena detto. E cioè che solo una piccola parte dei rom residenti in Francia aveva una reale voglia di integrazione.
Insomma, è una realtà difficile da buttare giù, soprattutto dal popolo della sinistra francese, ma gli studenti che giovedì e venerdì hanno bloccato il centro di Parigi per chiedere le dimissioni del ministro appaiono una minoranza. Questo non toglie che potrebbero scendere in piazza anche nei prossimi giorni. E’ forse pensando a un contesto così difficile che Hollande ha cercato di trovare una soluzione di compromesso (Leonarda torni, ma da sola), che, comunque, non accontenta nessuno, neppure la diretta interessata. Il Presidente ha preso questa posizione dopo essersi incontrato con lo stesso Valls e con il premier Jean-Marc Ayrault. E soprattutto dopo aver preso visione di un’inchiesta amministrativa chiusa in meno di due giorni dal ministero degli Interni. Il documento sottolinea che l’espulsione della famiglia, che da cinque anni viveva in un centro d’accoglienza per i richiedenti asilo, nel dipartimento del Doubs, ai confini della Svizzera, è avvenuto nei tempi e alle condizioni previste dalla legge. “Dal punto di vista giuridico, nessuna regola è stata infranta”, ha detto Hollande, che ha solo deplorato “la mancanza di tatto da parte delle forze dell’ordine”.
Il rapporto si sofferma soprattutto sulla personalità del padre di Leonarda, Resat, che “ha insultato gli assistenti sociali e non ha mai accettato gli impieghi che gli sono stati offerti, nonostante la reale disponibilità di posti di lavoro nella zona”. Sull’uomo gravano pure sospetti di violenze contro le figlie. Ma nonostante questo Leonarda ha già risposto al Presidente: “Non ritornerò in Francia da sola, senza la mia famiglia”.