Ospite a 'In mezz'ora", l'ex presidente del consiglio spara a zero sul governo di larghe intese, sul rapporto con Berlusconi e sui suoi ex alleati Casini e Mario Mauro. Il leader dell'Udc replica: "A Monti la politica del Gps è servita per andare a Palazzo Chigi". Mentre il ministro della Difesa commenta: "L'ex premier è lontano dalla realtà"
A metà settimana ha detto addio al partito da lui stesso creato, ora ne spiega i motivi. E non risparmia critiche velenose ai suoi ex alleati di Scelta Civica e di governo. Mario Monti non le manda a dire e, ospite a In mezz’ora di Lucia Annunziata, attacca duramente Letta, il Pdl, Casini, Mauro e le larghe intese: “Senza un contratto di coalizione chiaro, accadrà in futuro quello che è successo per la manovra, con Letta che sull’ Imu si è inginocchiato al Pdl, con la conseguenza di una manovra non adeguata sul cuneo fiscale e facendo aumentare l’Iva”. Non solo. La critica del professore diventa anche sfottò: “Si scrive Letta ma si legge Brunetta in politica economica soprattutto su Imu” dice l’ex premier, secondo cui è “curioso che Mauro e Casini, che stanno facendo aperture al Pdl, critichino Scelta Civica accusandola di minare la stabilità del governo”. Poi la stoccata agli ex alleati: “Credo che lo facciano perché vedono uno spazio elettorale più ampio da quella parte”.
Motivi elettorali, quindi, alla base del ‘tradimento‘ dello spirito fondante di Scelta Civica. E quando si parla di motivi elettorali non si può non parlare della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. “Io voterò in base alla relazione che la Giunta del Senato farà pervenire in Aula, per me la votazione è sull’applicazione di una legge approvata un anno fa e che allora non fu contestata, non è un giudizio su una persona. Qui vediamo se in Italia c’è o no lo Stato di diritto” dice Monti. Che ha molti più dubbi, invece, su ciò che faranno i suoi ex alleati sempre in tema di voto sulla decadenza: “Alcuni degli 11 mi hanno detto che voteranno per la decadenza e non vogliono fondare un gruppo con Udc“.
Ma Berlusconi si salverà o no? L’ex rettore della Bocconi non esclude nulla: “Se venisse usata la grazia io non mi scandalizzerei”. E i suoi rapporti col Pdl? “Avrei fatto volentieri con l’intera Scelta civica un movimento verso il centrodestra, verso un Pdl depurato di talune personalità e di talune prassi di comportamento, che non discuto ma che sono esattamente antitetiche ai motivi per i quali Scelta civica è nata, con il grande appoggio di Casini e di Mauro”. Poi il senatore a vita specifica: “Non è solo Berlusconi, non voglio fare liste di nomi, non tocca a me, non sono né falco, né colomba, né ovviamente grillo. Volentieri avrei fatto un accordo con il Pdl che non fosse quello di chi manda indietro il vicepresidente della Commissione europea quando viene ad occuparsi di Italia, un Pdl che non fosse populista, un Pdl che sostenesse veramente i governi che dice di sostenere”.
Il professore, poi, ritorna sulla figura del ministro Mario Mauro. Con una battuta al vetriolo: “Invito i colleghi Casini e Mauro a usare loro regola di sostegno a governo nei confronti di coloro che il ministero della Difesa ha invitato a colazione” dice Monti, che poi ricorda come lo stesso ministro della Difesa “mi pregò di prenderlo con me a Scelta Civica”. Lucia Annunziata, in seguito, chiede all’ex premier un commento sul pranzo a tre Alfano-Mauro-Berlusconi: “No, non lo sapevo e immagino che abbiamo trattato di questioni che riguardano il ministero della Difesa – risponde il professore – Siccome credo molto nell’autonomia del governo non ho criticato Mauro per non avermi informato di questo, gli ho solo detto fossi stato in lui non l’avrei fatto”. Infine la stoccata a Casini: “Mi rivolgo a chi non ha votato Scelta Civica, pare siano tanti, perchè c ‘era con noi Casini. Può darsi che avessero ragione loro”. Non poteva mandare un giudizio sul governo del suo successore Enrico Letta. Giudizio caustico: “L’esecutivo, condizionando da Pd e Pdl, sta diventando il governo del dis-fare alcune riforme fatte nel passato”.
A stretto giro è arrivata la replica di Casini: ”Monti critica la politica del Gps, ma vorrei ricordare scherzosamente che a lui il Gps è servito per andare prima a Palazzo Chigi e poi per rimanerci un anno”. Così Pier Ferdinando Casini, al Tg5, ribatte alle critiche di Monti secondo il quale lui e Mauro cercherebbero spazi elettorali con il Gps. In tema di voto sulla decadenza di Berlusconi Casini replica ironico: “Un’anatema di comodo che non può mai mancare quando non ci sono argomenti. Per altro dice che molti di noi voteranno per la decadenza di Berlusconi per cui di cosa parliamo? Cerchiamo di essere seri”. E sul sostegno all’esecutivo di Letta ricorda all’ex alleato: “Quando Monti stava a Palazzo Chigi noi lo abbiamo sempre appoggiato; non capisco perché quello che è valso per lui non dovrebbe valere per Letta, che viene sottoposto tutti i giorni a una gragnola di critiche. Noi a questa doppia morale diciamo di no”.
Anche un altro ex alleato di Monti, Mario Mauro, commenta le ultime dichiarazioni del’ex premier in Tv. “Letta inginocchiato al Pdl? Monti è lontano dalla realtà sul Governo come su tutto il resto. Il Governo Letta sta salvando l’Italia dal baratro e noi vogliamo contribuire a rafforzarlo, senza un bombardamento quotidiano di critiche”, così il ministro della Difesa sulla critica rivolta da Monti al governo Letta. Mentre sull’ipotesi di un nuovo soggetto politico insieme ad Alfano Mauro replica: “Se anche Monti converge sull’ipotesi di creare il Ppe in Italia ben venga: stia tranquillo le pulsioni populistiche dei falchi del Pdl non ci interessano”.