Care redazioni dei giornali, così non va. Della manifestazione di ieri non ci abbiamo capito niente.
A Roma non c’ero, ma ho visto i video non montati che ha realizzato il team della Gabanelli, in cui si constata che gli scontri di ieri a Roma sono stati generati da una ventina di incappucciati che, nei pressi del Ministero dell’economia, ha volutamente assediato, per meno di mezzora, un piccolo nucleo di agenti della Guardia di finanza. Qualche petardo, qualche fumogeno da stadio, qualche contatto, un cassonetto incendiato. Non molto altro. Certo, un episodio deprecabile, grave se vogliamo, come è grave sempre ogni atto di violenza.
Tuttavia, un corteo con molte sigle di partecipanti antagonisti, migliaia di manifestanti, in un’epoca così tesa come l’attuale, attraversata da pesanti contraddizioni e problemi, poteva avere esiti ben peggiori. Buon lavoro preventivo delle forze dell’ordine? Forse, anche se dai servizi giornalistici dei giorni precedenti (che bramavano qualche notizia hard) si notava già come i rastrellamenti e le bonifiche lungo il percorso del corteo non avessero dato origine ad alcun “ritrovamento” particolare: un coltello, delle biglie, una maschera antigas. Nulla di più. Dunque una manifestazione in cui, va constatato, le migliaia di dimostranti erano calati su Roma senza alcun particolare intento aggressivo, alcuna preparazione da guerriglia. E infatti, gli episodi di scontri e violenze sono stati pochi in assoluto, pochissimi in relativo.
Eppure i due servizi lanciati nel tg di La7 delle 20.00 di ieri riguardavano solo gli scontri. Nella seconda edizione cerco sulle altre reti, stessa storia. Nessuna traccia della cronaca della manifestazione. Nessuna intervista ai leader dei movimenti. Nessuna analisi di cosa rivendicassero. Neppure un’immagine su cosa gridassero, su quali slogan lanciassero. Solo, genericamente, la descrizione di una manifestazione su “TAV e diritto alla casa”. C’erano proposte? Chi era presente alla manifestazione? Qual è l’entità del fenomeno antagonista? Chi erano i manifestanti: giovani, quarantenni, famiglie, e cosa erano venuti a fare? Non è dato saperlo. Stamani cerco informazioni su corriere.it, ma non c’è traccia di nulla. Solo repubblica.it tenta almeno una cronaca minima, mostra qualche immagine pacifica, ma non si addentra nei temi che superficialmente.
Un peccato. Così non abbiamo capito. Non ci avete raccontato il movimento antagonista, chi sono, cosa vogliono, se rappresentino il nostro accorato quotidiano lamento oppure no. Solo quei venti minuti di scontri, per altro sostanzialmente incruenti, una scaramuccia con 15 fermati, meno di una domenica calcistica se paragonata a quel che abitualmente accade e alla temperie tesa e ruvida dell’epoca. Agli atti della storia dell’ordine pubblico questa manifestazione passerà come un evento sostanzialmente tranquillo, senza conseguenze, ma la cronaca che abbiamo seguito ha riguardato solo quei venti minuti di incidenti. Tutto il resto non ha avuto informazione, non è stato raccontato, non ha avuto diffusione. I motivi di questa manifestazione restano ignoti, o vanno cercati, ancora una volta, su fonti d’informazione alternativa, corsara, col rischio di doversi sorbire propaganda, demagogia e notizie unilaterali. Un peccato grave per il nostro sistema d’informazione. Un altro colpo alla sua credibilità. Proprio nel giorno in cui tutti speravano di poter descrivere i “nuclei violenti NO-TAV calati dalla Val Susa” e invece c’era da descrivere tanta gente pacifica che ha cose molto importanti da dire, che andava ascoltata, di cui occorreva rilanciare rivendicazioni e dissenso.
Poi non vi stupite se gli ascolti crollano, o se le vostre troupe televisive vengono contestate e allontanate dai manifestanti. E neppure che il Paese versi in una endemica e soporifera ignoranza.