Ornella, 29 anni, si è trasferita negli Emirati Arabi. Ora dirige un team di 17 persone nel ristorante di una prestigiosa catena di hotel. E chiede al governatore della sua regione, Crocetta: "Perché dobbiamo andare via da casa nostra?"
“Dobbiamo guardare da lontano le qualità e i difetti della nostra terra, ma senza possibilità di intervento perché purtroppo al nostro posto c’è sempre il raccomandato di turno”. È per questo che Ornella Tuzzolino, 29 anni, ha dovuto prendere la valigia e salutare la sua Palermo: qui una carriera di livello non poteva costruirla. Nonostante sacrifici, titoli e talento gli spazi in Italia erano stretti. Tutto il contrario rispetto a Dubai dove la giovane siciliana ha trovato lavoro come manager nel ristorante di una prestigiosa catena di hotel.
“Io – racconta la ragazza siciliana – lavoro dall’età di 17 anni. Prima nell’azienda di famiglia, poi come hostess e negli ultimi anni come events coordinator. Contemporaneamente con grandi sacrifici sono riuscita a laurearmi in Scienze politiche e Relazioni internazionali, dopo il diploma come perito tecnico per il turismo. A dicembre del 2012 ho vinto una borsa di studio per laureati finanziata interamente dalla Comunità Europea. Ho vissuto a Granada, in Spagna, imparando lo spagnolo e lavorando a fianco di un direttore di albergo a cinque stelle. Però conosco anche inglese, tedesco e francese. Ad aprile, con una qualifica da assistant general manager di hotel in tasca, ho sostenuto su Skype tre colloqui di lavoro, per una delle compagnie alberghiere più importanti al mondo, categoria Luxury Hospitality”.
Dopo Palermo e Granada, quindi, la ricerca di lavoro ha portato Ornella altrove: a Dubai, tra il deserto e il lusso degli Emirati Arabi. “Ho scelto Dubai perché è una delle più importanti mete nel settore alberghiero ed economicamente in crescita. Qui lavoro come team leader in uno dei sei ristoranti dell’albergo: ovvero quello siciliano. Dirigo 17 persone, un incarico gratificante e di responsabilità che difficilmente mi sarebbe mai stato affidato in Italia. In pratica, mi occupo di organizzare le risorse in funzione delle esigenze del ristorante: camerieri, hostess, bartender”. Un’esperienza quella della giovane siciliana che però ha un termine.
“Vero che se va bene il mio contratto qui durerà due anni, ed è altrettanto vero che qui la vita è costosa, ma semplicemente – spiega lei – Dubai non ha anima, non è pensabile viverci a lungo. Ecco perché il mio obiettivo è quello di tornare a casa con questo grande bagaglio di formazione e di esperienza. Sento che posso dare il mio contributo alla mia terra affinché essa possa eccellere nel settore turistico. Per questo grande progetto mi sacrifico tutti i giorni moltissimo, giornate di lavoro infinite. E mi chiedo: perché noi, che siamo riconosciuti talenti da grandi compagnie mondiali, dobbiamo andare via da casa nostra per emergere e non possiamo avere almeno una opportunità di lavorare per rendere grande la nostra terra? Una domanda che rivolgo soprattutto al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta”. Un quesito che, oltre ad Ornella, vorrebbero rivolgere al governatore anche i ventimila siciliani che ogni anno abbandonano l’isola per cercare altrove una carriera negata nella propria terra d’origine.
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