Per Apple è una vittoria simbolica e strategica di enorme importanza, per Samsung e Google è, invece, una battuta d’arresto come per tutti i produttori di dispositivi Android. Il celebre “Brevetto Steve Jobs” è salvo. D’ora in poi, la Apple potrà vantare in maniera incontrovertibile paternità, unicità, esclusività del “Multi touch” e delle azioni ad esso correlate, tra cui il pinch to zoom, già, peraltro, oggetto di diversi procedimenti giudiziari, tra cui quello vs Samsung svoltosi in California.
L’United States Patent and Trademark Office (Uspto), l’Ufficio brevetti statunitense, ha confermato la registrazione del “touch” in favore del colosso di Cupertino, accogliendo per intero i 20 punti delle 364 pagine della memoria presentata dagli avvocati Apple.
Una procedura complessa, denominata revisione ai fini dell’invalidamento, che aveva portato alla temporanea sospensione del brevetto e a rigorose verifiche.
Nel ricorso, i reclamanti sostenevano che il sistema sensibile al tocco delle dita fosse stato in realtà sviluppato con l’ausilio di alcune Università, tra cui quella del Delaware (e non fosse, dunque, opera dell’ingegno di Steve Jobs) e che Cupertino non potesse in ogni caso fregiarsi del brevetto, data l’essenzialità di una siffatta tecnologia per l’ industria intera.
La decisione arriva proprio nel momento in cui Apple è fortemente impegnata nella partita a colpi di carta bollata che la contrappone agli storici rivali Samsung e Google. Pochi mesi fa, l’azienda di Tim Cook è riuscita a bloccare le importazioni verso gli Stati Uniti degli smartphone Samsung proprio per due violazioni intellettuali, mentre si sta istruendo un’altra importante causa milionaria presso la Corte dell’Illinois, tra Apple e Google Motorola Mobility, sempre in tema di brevetti.
In base alla recente decisione dell’Uspto, Apple potrebbe ora procedere alla richiesta di pagamento delle royalties: un affare da centinaia di milioni di dollari.