È stata una settimana difficile per i supporters dell’Edl, la English Defence League, quando Tommy Robinson e Kevin Carroll hanno deciso di lasciare la leadership del movimento. La Edl è uno dei movimenti di estrema destra del Regno Unito che a partire dal 2009, anno della sua fondazione, ha protestato nelle strade britanniche per fermare l’invasione islamica dell’Inghilterra e la possibilità che il Paese diventi a tutti gli effetti uno Stato regolato dalla Shari’a, la legge di Dio.
Secondo Hope not Hate, un gruppo fondato nel 2004 per protestare contro il partito di estrema destra British National Front, la Edl sarebbe al momento il movimento di destra più pericoloso del Paese. Per chi ha avuto l’opportunità di vedere le loro dimostrazioni su Internet o per chi, come il sottoscritto, ha avuto il “piacere” di essere presente a una delle loro manifestazioni, appare difficile pensare che l’Edl possa causare un sisma culturale tale da convincere la maggior parte della popolazione a difendere la cultura britannica contro la continua invasione e islamizzazione della paese intero. Basta vedere un video su YouTube, un’intervista ai leaders o una delle manifestazioni per notare che la English Defence League non è un movimento di protesta ma semplicemente un’organizzazione che raccoglie il peggio che la terra di Albione possa produrre: ignoranti bigotti senza un minimo di cultura che appoggiano questa causa solo per il piacere di offendere e fare della violenza.
Non a caso questo gruppo è nato dalla cultura del tifo da stadio estremo, i casual, che si generò in Inghilterra a partire dagli anni 80. Insomma la Edl è un’accozzaglia di hooligans alcolisti che non ha di meglio da fare durante il weekend che andare in una città inglese, ubriacarsi e offendere la gente di religione islamica. Per questo motivo il movimento è visto come una minaccia non solo dai laburisti e organizzazioni anti fasciste ma anche dai tories più conservatori, dal Bnf e dallo Ukip che si sono subito organizzati per evitare che membri dell’Edl confluiscano all’interno dei loro partiti.
Si può con certezza affermare che nei suoi quattro anni di vita il movimento non sia riuscito a ottenere nulla di quello che si era preposto, anzi l’Edl è riuscita a far aumentare ancor di più il prestigio di organizzazioni come Unite Against Fascism. Ma ecco che, come in una degna serie tv, all’apice della “battaglia” arriva il colpo di scena che nessuno si aspettava: il leader e il suo vice lasciano il movimento. L’addio è stato così veloce e inaspettato che ha lasciato i bigotti salvatori della patria in totale shock. Ci è voluto poco però perché lo shock si tramutasse in altre emozioni: rabbia, sdegno e odio da parte di quei membri che hanno visto nell’addio veloce un tradimento, una fuga vigliacca dall’uscita di sicurezza e solidarietà, stima e affetto da quei membri che non hanno dimenticato il “duro” lavoro dei loro leaders e che vedono nell’addio solo un cambio ai vertici.
Lo shock si è inoltre tramutano in idee complottistiche a dir poco esilaranti: sabotaggi da parte dei sionisti, spie, complotti della sinistra e altre storie da romanzi sono alcuni tra i commenti più divertenti che riassumono la qualità intellettuale di questo gruppo di protesta. La ciliegina sulla torta però è stata la causa dell’addio del fondatore, Tommy Robinson. Cito testualmente: “ […] riconosco il pericolo della destra estrema e il bisogno di combattere l’ideologia islamica non con la violenza, ma con idee migliori e più democratiche”. Ti ci sono voluti anni caro Robinson per capire questo semplice concetto?
Adesso i media sono presi a discutere su che fine farà l’Edl e se e come Robison deciderà di entrare in politica, però nessuno sembra voler analizzare la preoccupante eredità che l’Edl ha lasciato. Pur essendo un gruppo di hooligans l’Edl è stata capace di riportare l’estrema destra a protestare tranquillamente sulle strade, cosa che non succedeva dai primi anni Novanta. Inoltre il movimento ha riacceso quel razzismo estremo che esiste nella società britannica ma che per decenni era stato messo a tacere. Per tutto questo bisogna ringraziare uno sconosciuto di Luton che ha avuto il “coraggio” di combattere per la difesa della cultura inglese. Grazie Tommy Robinson, il Riccardo Cuor di Leone de’ noantri.
di Cristian Sacchetti, studente alla University of Westminster e giornalista freelance
(http://cristiansacchetti.wordpress.com/)