“Per il governo sono stati sei mesi non banalissimi e non semplicissimi e io ho imparato che si blocca tutto quando non si scioglie alla radice il meccanismo per non dire dei no: si mettono tutti a bordo e non si decide niente”. Parola del premier Enrico Letta, intervenuto al forum dedicato all’Agenda digitale.
“Dobbiamo fare passi avanti nella riforma dello Stato“, ha aggiunto, “perché vanno abbattute le intermediazioni, le sacche di discrezionalità che in Italia sono ancora tante e che bloccano il lavoro delle imprese. O si bypassano o la competitività arranca”. Il presidente del Consiglio ha poi affrontato il tema della disoccupazione giovanile, sostenendo che “è l’incubo nazionale perché le nostre percentuali sono da Paese senza futuro” e spronando le imprese all’innovazione anche come chiave per creare posti di lavoro.
Letta ha infine lanciato un appello: “Bisogna spingere per un mercato unico delle telecomunicazioni perché 28 mercati nazionali rendono complicato e complesso la capacità di essere competitivi. Non è possibile che le logiche dei singoli regolatori nazionali blocchino tutto”. In questo modo l’Italia punta ad “alzare fortemente i toni perché siamo per una maggiore integrazione e una maggiore competitività a livello europeo e questo si ottiene se si rompono sacche di interessi costituiti”.