Un porco, un peccatore impunito, un maniaco sessuale. Insaziabile e inarrestabile. Di chi parla in prima pagina Il Giornale? Di John Fitzgerald Kennedy e del “bunga bunga più democratico del mondo”: “rivelazioni choc”, così le definisce l’autore, emerse dall’aggiornamento aggiunto da Sarah Bradford alla biografia su Jacqueline Kennedy, pubblicato sul Daily Mail e tradotto da Dagospia. Un capitolo a luci rosse, frutto di “operazioni non certo nuovissime”, si legge nell’articolo pubblicato dal quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. E’ facile infatti prendersela, a 50 anni di distanza dalla morte, con “l’icona di un tempo remoto”, lasciando “da parte per un attimo il suo valore pubblico” e “sbirciando dal buco della serratura il suo privato”. Uno sbirciare dal quale inevitabilmente viene fuori che tutti i potenti hanno “le proprie debolezze, le proprie meschinità, le proprie nevrosi“.
Berlusconi come Kennedy, un “maniaco sessuale” – Ecco allora venire a galla “i vizietti” di Jfk: “C’è il Kennedy che ‘alle feste della Casa Bianca ballava con tante ragazze diverse, per cinque minuti ciascuna. Poi sparivano assieme al piano di sopra e tornavano dopo venti minuti’. C’è il Kennedy che ‘prima di un party newyorkese chiede alla padrona di casa se le è possibile invitare un gruppo di belle ragazze. Dopo aver parlato con ciascuna di loro, emette la sua sentenza: prendo questa. E se la prende’. C’è il Kennedy che ‘aspetta la preda direttamente nella piscina della Casa Bianca, facendola arrivare dentro il bagagliaio di una macchina fidata’”. C’è un Kennedy, insomma, che assomiglia a un’altra “icona di un tempo” per ora non ancora remoto, un’icona tutta italiana per cui il termine ‘bunga bunga’ è stato addirittura coniato. Silvio Berlusconi, insomma, come John Kennedy. Del resto, non è la prima volta che i due vengono accostati con tanto di bufala annessa.
“Ecco Kennedy. Altroché l’harem di Silvio”, ma è una bufala – E’ il 28 dicembre del 2009 quando il sito Tmz mette in rete una foto di un giovane Jfk su uno yacht contornato da un gruppo di giovani ragazze nude. La notizia viene ripresa da tutti i siti del mondo poche ore dopo, Italia compresa. E a rilanciarla con maggiore risalto è proprio la stampa più vicina al Cavaliere, Il Giornale in primis come ricostruisce il sito Nonleggerlo. Peccato però che sia tutto falso: si tratta di una rielaborazione di un’immagine di Playboy del novembre 1967. Lo ammette lo stesso Tmz: “Quello nella foto non è Kennedy”. Ma mentre tutti i siti registrano la svista (sono solo le 19), altri fanno finta di non vedere e lasciano la prima versione della notizia: Libero, L’Occidentale, Il Giornale e Il Foglio ci mettono molte ore prima di correggere il tiro. Anzi, Il Giornale esce con una foto in prima pagina dal titolo “Ecco Kennedy, mito della sinistra. Altroché l’harem di Silvio“. Poi la ribattuta: “Un falso la foto dello scandalo, il gossip colpisce anche Kennedy”. Che la si prenda da un lato o dall’altro, la notizia serve sempre a scagionare Berlusconi, un uomo potente colpito dall’invidia degli avversari che, pur di distruggerlo, sbirciano dal buco della serratura del suo privato lasciando da parte il suo valore pubblico (proprio come per Kennedy). Del resto, è proprio nel 2009 che scoppiano molti dei casi che porteranno l’allora presidente del Consiglio a dover dare le dimissioni nel novembre 2011: dalla partecipazione alla festa della 18enne Noemi Letizia nell’aprile 2009 allo scandalo a base di escort e cocaina che travolgerà Giampi Tarantini e le “cene eleganti” di Villa La Certosa. La stessa, dove nel giugno 2009, l’ex premier della Repubblica Ceca, Mirek Topolanek viene immortalato (in un nudo integrale) dal teleobiettivo di Antonello Zappadu (anche in questo caso per Il Giornale è un “finto scandalo“).
Jacqueline “fascinosa e divina”, Veronica? “Velina ingrata” – Ma il parallelo (senza riferimenti espliciti) tra il leader del Pdl e l’ex presidente americano non finisce qui. Mentre Jfk aveva a fianco la moglie Jacqueline, “la fascinosa e divina Jackie” che “amava il marito e ha sempre pensato che lui davvero l’amasse”, Silvio aveva Veronica Lario che, nel 2007, chiedeva “pubbliche scuse” dopo le frasi del marito rivolte alla Carfagna (“Se non fossi già sposato la sposerei subito”, ndr); poi, nell’aprile 2009, dopo lo scandalo Noemi e le candidature femminili del Pdl alle europee dichiara all’Ansa di ritenere “ciarpame senza pudore” quello che emergeva dai giornali “tutto in nome del potere”. Addirittura, la signora Berlusconi, prima di chiedere il divorzio, aveva scritto di non poter “stare con un uomo che frequenta le minorenni” evocando “figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo e la notorietà”. Mica come Jaqueline che “pensava che John, oltre ad essere un buon padre, si sarebbe impegnato a diventare anche un buon marito. Ne era convinta. In qualche modo, accettava con rassegnazione un difetto di famiglia”. Che “accettò anche una vita di umiliazioni. Accettò tutto. Sapeva, c’era”. Mica come la “velina ingrata”.