Il Tribunale di Monza ha ridotto la cifra per il mantenimento, che era stata fissata a 3 milioni di euro mensili. Il Cavaliere ha intentato una causa di divorzio, che si aggiunge a quella di separazione avviata dalla moglie. Sarà possibile fare ricorse davanti ai giudici di Milano
Da 3 a 1,4 milioni di euro ogni mese all’ex moglie Veronica. Il tribunale di Monza dimezza il vitalizio e regala a Silvio Berlusconi una piccola consolazione in un periodaccio. Nel giro di poco più di due settimane, il Cavaliere ha dovuto incassare il tentativo fallito di fare cadere il governo Letta, il sì della Giunta per le elezioni alla sua decadenza da senatore e la condanna della Corte d’appello di Milano a due anni di interdizione dai pubblici uffici. Ora, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la magistratura riesce anche a strappargli un sorriso, con la decurtazione dell’assegno di mantenimentoda girare mensilmente a Veronica Lario.
La decisione è stata presa dal Tribunale di Monza, a cui il Cavaliere si è rivolto a luglio senza fare trapelare nulla ai media. La somma dell’assegno stabilita dai giudici brianzoli corrisponde a meno della metà di quella fissata dai colleghi di Milano: a dicembre 2012, i magistrati avevano deliberato che Berlusconi pagasse a Veronica Lario 3 milioni di euro al mese, pari a 100mila al giorno, per permetterle di mantenere un tenore di vita simile a quello goduto durante gli anni di matrimonio con l’ex premier. La fine della storia tra i due è segnata da un complicato intreccio di cause legali. Una è quella di separazione consensuale, avviata dalla stessa Lario nel maggio 2009, pochi giorni dopo la partecipazione del marito al compleanno di Noemi Letizia, la classica goccia che aveva fatto traboccare il vaso: il caso è gestito dal Tribunale di Milano, in quanto allora Berlusconi aveva la residenza nel capoluogo lombardo.
La seconda causa, stavolta per divorzio, è stata avviata dallo stesso Cavaliere nel luglio di quest’anno ed è di competenza dei giudici di Monza, dal momento che Veronica Lario abita a Macherio, nella provincia brianzola. Rispetto alla decisione del Tribunale di Monza, comunque, è possibile fare ricorso alla Corte d’appello di Milano, che potrebbe ribaltare ancora una volta l’esito della vicenda. Una storia che, a quanto pare, sembra lontana da una conclusione.