Non gestire un cane pericoloso che causa danni alle persone? Sarà presto considerato un crimine come ferire o uccidere qualcuno mentre si guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti. Nel Regno Unito, dal 2005 a oggi, sedici persone, fra bambini e adulti, sono morte in seguito ad attacchi di cani considerati “pericolosi”. Così ora, sollecitato anche dall’opposizione, il governo di coalizione fra conservatori e liberaldemocratici si è impegnato a introdurre, entro un paio di mesi, nuove leggi a tutela dei cittadini, grazie a un emendamento al nuovo testo di riforma delle norme sul comportamento antisociale, il crimine e il funzionamento della polizia.
Il sottosegretario agli Interni, Norman Baker, ha detto: “Il governo è giunto a una conclusione e cioè che due anni di prigione per il proprietario, in caso di attacchi fatali, non sono sufficienti. Abbiamo quindi pensato di elevare questa durata fino a 14 anni”. Ma un cane pericoloso lo è anche nei confronti degli altri cani. Così Baker ha dato anche un altro numero: ogni mese, nel Regno Unito, almeno dieci cani da assistenza ai disabili vengono attaccati da altri cani. “Un’emergenza”, ha detto il sottosegretario, parlando della necessità “di un serio dibattito, ora, fra tutte le forze politiche”.
La stampa britannica riporta in continuazione storie di cani pericolosi e violenti. Così come, allo stesso modo, si mostra inflessibile nei confronti di chi causa danni mentre è alla guida. Ora, appunto, le nuove norme, “che ci sono state chieste da migliaia di cittadini, in questi ultimi anni”, ha detto Baker. Nel Regno Unito, del resto, ogni settimana almeno cento persone devono ricorrere a cure ospedaliere per il morso di un animale domestico. E gli attacchi da parte dei cani, per la popolazione più giovane, costituiscono ancora la prima causa di ferite al volto. Nel 2012, nel Paese, furono riportati 28mila traumi da morsicatura, 19mila dei quali richiesero interventi di chirurgia ricostruttiva. E il problema pare peggiorare di anno in anno, se è vero che, mentre nel 2003 erano stati operati per questo motivo, nella sola Londra, 58 bambini, nel 2008 il numero era salito a 496.
Anche in Italia, periodicamente, vengono emesse nuove norme. L’ultima ordinanza del ministero della Salute risale all’agosto di quest’anno, un’ordinanza dal carattere “urgente”, che ha riconfermato che “il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali o cose provocati dall’animale stesso”. Anche chi tiene un cane di non sua proprietà ne diventa responsabile per quel periodo. Fra le imposizioni, quella di utilizzare il guinzaglio a una misura non superiore a un metro e mezzo “durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico”, così come quella di portare sempre con sé una museruola da applicare in caso di rischio. L’ordinanza istituisce anche percorsi formativi per proprietari di cani, organizzati dai Comuni “congiuntamente ai servizi veterinari”. Secondo le norme, “a seguito di episodi di morsicatura, di aggressione o sulla base di altri criteri di rischio i Comuni, su indicazione dei servizi veterinari, decidono, nell’ambito del loro compito di tutela dell’incolumità pubblica, quali proprietari di cani hanno l’obbligo di svolgere i percorsi formativi. Le spese per i percorsi formativi sono a carico del proprietario del cane”.
Vietati, chiaramente, l’addestramento di cani che ne esalti l’aggressività, qualsiasi operazione di selezione o di incrocio di cani con lo scopo di svilupparne l’aggressività e la sottoposizione di cani a doping”. I cani pericolosi, infine, individuati dai servizi veterinari, devono essere assicurati. “I proprietari dei cani inseriti nel registro di cui al comma 3 (pericolosi, ndr) stipulano una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi causati dal proprio cane e applicano sempre al cane, quando si trova in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, sia guinzaglio sia museruola.