Le Fiamme gialle sono tornate a far visita agli uffici di viale Aldo Moro a caccia di altra documentazione riguardante le collaborazioni esterne dei gruppi. I partiti presi di mira in questo ultimo blitz sono Partito democratico, Popolo della libertà, Lega nord e Italia dei valori
Ci sarebbero gruppi che hanno affidato fino a 50 consulenze esterne a una sola persona, migliaia di euro di soldi pubblici e gli inquirenti vogliono capire perché. La guardia di finanza è nuovamente negli uffici del consiglio regionale a caccia di altra documentazione riguardante le collaborazioni esterne dei gruppi. I partiti presi di mira in questo ultimo blitz delle fiamme gialle sono Partito democratico, Popolo della libertà, Lega nord e Italia dei valori, ma presto gli agenti potrebbero presentarsi anche nelle stanze delle altre formazioni politiche.
I finanzieri su delega dei sostituti procuratori Morena Plazzi e Antonella Scandellari, stanno chiedendo di vedere i risultati di quelle consulenze. Vogliono cioè capire se siano fittizie o avevano un fine preciso e soprattutto dimostrabile. L’indagine della procura di Bologna sembra essere a una svolta anche se non è chiaro se si indaghi ancora formalmente contro ignoti o le pm abbiano già iscritto qualche consigliere regionale sul registro degli indagati.
Il primo grande blitz in Regione risale proprio a un anno fa quando partì la maxi-inchiesta sul consiglio regionale proprio come accaduto in diverse altre parti d’Italia. L’8 ottobre 2012 i faldoni riguardanti le spese dei gruppi nella scorsa e nella attuale legislatura furono portati via con un furgoncino, vista la mole del materiale cartaceo. Sono diversi i filoni di indagine riguardanti il consiglio regionale. Tra questi, uno dei più importanti è quello relativo alle cosiddette interviste a pagamento, le comparsate dei consiglieri nelle trasmissioni televisive pagate coi soldi pubblici dei budget regionali.
Nonostante la visita della finanza, il clima in viale Aldo Moro è “sereno”. “Ci hanno chiesto i contratti relativi alle collaborazioni esterne”, conferma Marco Monari, capogruppo del Pd. “La richiesta di acquisizione dei documenti”, che comprenderebbe anche i contratti di collaborazione esterna”, aggiunge Galeazzo Bignami del Pdl, “rientra nel merito dell’indagine già avviata”. Secondo quanto riferisce chi ha già ricevuto la visita della finanza insomma sarebbero state presentate solo “richieste di materiale aggiuntivo relativo alle consulenze esterne e ai beni acquistati”, come mobili e cancelleria, “durante questa legislatura”. Dal 2010 in poi.
di Annalisa Dall’Oca e David Marceddu