Come sempre gli avvocati si lamentano e il Pdl fa quadrato. “La decisione di rinviare a giudizio il presidente Berlusconi appare davvero straordinaria. Solo pochi mesi or sono lo stesso Ufficio Gip, con diverso Giudice, aveva stabilito la improcedibilità del richiesto giudizio immediato rilevando insussistente l’ipotesi corruttiva. Oggi sugli stessi elementi viene fissato il giudizio” dicono gli avvocati Michele Cerabona e Niccolò Ghedini.
Gli avvocati: “Dibattimento chiarirà insussistenza dei fatti”. “In realtà, come risulta dagli atti – spiegano – il De Gregorio, che proveniva da Forza Italia e che era andato all’Idv per mera convenienza elettorale, voleva fortemente tornare nel centro destra e per sua stessa ammissione tutti i voti dati nel corso della legislatura erano correlati alle sue convinzioni personali e non già a somme di denaro ricevute o promesse. Parimenti risulta che i denari che gli sono stati ufficialmente consegnati dal partito in forza di regolare contratto depositato al Senato – aggiungono – erano per l’attività politica del suo movimento. Nessun’altra dazione di denaro vi è stata come bene ha chiarito il dottor Lavitola che ha spiegato come il contante riguardava la sistemazione contabile del giornale L’Avanti. Il dibattimento – concludono – non potrà che chiarire ulteriormente questa situazione con il conseguente riconoscimento dell’insussistenza dei fatti contestati”.
Il Pdl all’attacco. Schifani: “Milano chiama, Napoli risponde”. “Milano chiama, Napoli risponde. L’accerchiamento giudiziario sul presidente Berlusconi continua, senza esclusione di colpi. L’obiettivo però non sarà raggiunto. Gli siamo ancora più vicini in questo particolare momento. Nessuno si illuda, Silvio Berlusconi resterà a lungo il leader del centrodestra e della maggioranza degli italiani” dichiara il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani.
“Il timore è legittimo. Sembra che alcuni giudici abbiano intenzione di riscrivere la storia politica italiana a modo loro. Sappiamo tutti, a destra come a sinistra, le ragioni politiche che furono dietro la caduta del governo Prodi. Ma la verità e la giustizia dove sono? Intanto – dice il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri -. Assistiamo solo all’ennesimo episodio di accanimento giudiziario contro Berlusconi”. Per l’ex ministro Raffaele Fitto: “Rinviare a giudizio Silvio Berlusconi per una presunta compravendita di alcuni parlamentari significa ignorare la storia e i fatti che portarono alla caduta del governo Prodi. Purtroppo, in nome della persecuzione di Silvio Berlusconi, è tutto lecito, anche riscrivere e falsificare le pagine del passato”.
“Non credo che ci sia nessuno in questa maggioranza che sia artefice dei colpi giudiziari a Berlusconi – dice Pier Ferdinando Casini – la legittimazione del Pdl è data dal voto degli elettori ed è completamente confermata dai sondaggi”.
De Gregorio: “Questa vicenda accelera tramonto politico di Berlusconi”. “Io devo solo riflettere sul disvalore delle mie azioni, non ho da essere soddisfatto. Tuttavia mi fa piacere che per il gup le mie parole corrispondano al vero. Sul piano politico, questa vicenda accelera il tramonto politico di un uomo che farebbe bene a ritirarsi” dice a Radio 24 di Sergio De Gregorio. “Io non ho mai detto nulla di cui non fossi a conoscenza nei dettagli personalmente. La testimonianza oggi in aula di Lavitola è stata inquietante. Mi auguro che si faccia luce: ci sono stati mille messaggi da Lavitola in questo processo. Io ora ho ripulito me stesso e la mia coscienza, mi sono tolto un peso dallo stomaco”. De Gregorio aggiunge di voler chiedere “un incontro a Romano Prodi, per rinnovargli le mie scuse. Gli avevo scritto una lettera e lui mi ha risposto, garantendo l’assenza di rancore nei miei confronti”.
Uno solo il commento sul rinvio a giudizio da parte dei democratici. “Il Pd seguirà con grande attenzione il processo. E’ evidente che se venisse accertato il reato di cui è accusato Silvio Berlusconi si tratterebbe di un fatto di particolare gravità nei confronti delle stesse istituzioni democratiche” afferma il responsabile Giustizia Danilo Leva (Pd) in una nota.