Alcuni consiglieri M5S non hanno votato la delibera della giunta Pizzarotti. Proposta la costruzione di un nuovo quartiere alle porte della città per riqualificare l'area abbandonata di via Piacenza, nella zona Efsa
A Parma la maggioranza Cinque stelle in consiglio comunale si sgretola. Per la prima volta in un anno e mezzo di mandato del sindaco Federico Pizzarotti, una delibera presentata dalla sua giunta salta per colpa di alcuni suoi consiglieri che insieme alla minoranza si sono astenuti o hanno lasciato l’aula al momento del voto.
Dopo i malumori che si trascinavano da mesi nel gruppo per l’accensione dell’inceneritore e le politiche sulla cultura che avevano portato alle dimissioni del presidente della commissione Mauro Nuzzo, sono state le scelte sull’urbanistica a spaccare i Cinque stelle parmigiani. Nodo del contendere, una delibera presentata dall’assessore ai Lavori Pubblici Michele Alinovi: un progetto di riqualificazione di un’area abbandonata di via Piacenza, nella zona Efsa dove dovrebbe sorgere anche il nuovo centro islamico, che prevede la realizzazione di edifici residenziali e negozi da parte di privati. Il tutto, come ha spiegato l’assessore, senza le previste quote di parcheggi e verde pubblico, che verrebbero monetizzate all’amministrazione vista la vicinanza della zona al parco Ducale.
Nei fatti però si tratta di una nuova cementificazione a favore di privati in pieno contrasto con il programma Cinque stelle, che si aggiunge a quelle già approvate dal consiglio, che in un anno e mezzo ha licenziato diverse aree edificabili alle porte della città, eredità della giunta dell’ex sindaco Pietro Vignali: un’area di 9mila metri quadrati per il Decathlon, un nuovo quartiere residenziale di 11mila in via Budellungo, un polo sanitario al posto degli ultimi campi di grano nella prima periferia urbana. Tutte scelte obbligate, a detta dell’assessore Alinovi, ma nei confronti delle quali alcuni consiglieri in passato avevano già espresso non poche perplessità.
L’area di viale Piacenza è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Criticata dalla minoranza, che ha polemizzato sulla mancanza di chiarezza negli accordi tra Comune e privati e su eventuali irregolarità dell’operazione, chiedendo di ritirarla e abbandonando la seduta, la delibera ha creato una frattura nella maggioranza Cinque stelle. Nonostante le dichiarazioni favorevoli al progetto, al momento della votazione alcuni consiglieri si sono astenuti, altri erano assenti alla seduta, mentre la consigliera del Movimento Barbara Cacciatore ha abbandonato l’aula, come già avevano fatto altri suoi colleghi prima della discussione. Così, con la minoranza fuori e decisa a non votare, e le defezioni dei Cinque stelle, in consiglio comunale è saltato il numero legale. La delibera non è stata approvata e dovrà tornare ad essere discussa in commissione.
In un clima di tensione e tra gli imbarazzi del sindaco Pizzarotti e dell’assessore Alinovi, il Movimento 5 stelle ha convocato una riunione d’urgenza della maggioranza. Poche ore dopo la spiegazione è arrivata per mezzo di una nota, che nega che ci siano rotture all’interno del gruppo, cercando di scaricare la colpa sull’opposizione: “Ancora una volta la minoranza ritiene che fare opposizione significhi non votare per far saltare il numero legale invece che assumersi la responsabilità di fare una scelta, anche contraria, ruolo per il quale sono stati eletti”. Anche Pizzarotti sulla sua pagina di Facebook ha esposto la stessa versione dei fatti, difendendo la sua maggioranza: “È bene precisare che il numero legale è venuto a mancare perché mentre quattro consiglieri di maggioranza erano assenti per problemi lavorativi, quelli di minoranza sono usciti prima o non hanno partecipato al voto per far saltare la delibera e strumentalizzare l’accaduto raccontando una spaccatura che sa di ridicolo, se si considera che si tratta della prima delibera a non passare in un anno e mezzo di mandato”.
Ma anche l’opposizione ha dato la propria versione dei fatti, rispondendo sulla pagina del sindaco: “Credo che si debba raccontare la verità e non cose non vere – ha replicato Roberto Ghiretti di Parma Unita – alcuni consiglieri 5 stelle non hanno voluto votare una delibera sballata . Una sana autocritica farebbe solo bene! Ma meglio dare la colpa alla opposizione cattiva e becera”.
All’indomani della mancata votazione, anche l’assessore ai Lavori pubblici Alinovi ha cercato di stemperare la situazione, definendo il caso “un incidente di percorso” e ribadendo l’intenzione di riportare in consiglio la delibera senza modificarla nella prossima seduta. “C’è stata un po’ di confusione, ma la delibera non è stata ritirata e non doveva imbarazzare nessuno – ha spiegato a margine di un incontro – sono orgoglioso di questo progetto perché si tratta di una riqualificazione di un’area degradata”. Alinovi ha tenuto anche a distinguere il progetto dell’area di viale Piacenza da quelli approvati in precedenza nelle altre aree ai margini della città, che invece lo avevano visto per primo critico: “Ho approvato per obbligo istituzionale nei confronti della cittadinanza progetti come l’area Decathlon, che non mi vedevano concorde, ma su questo vado a testa alta: non c’è consumo di suolo, l’area era già urbanizzata”. Per quanto riguarda le discrepanze con la maggioranza, l’assessore ha minimizzato: “I chiarimenti ci sono già stati e ce ne saranno di nuovi, anche con gli attivisti, perché ci aspettano nuove sfide su questo tema. Abbiamo condiviso un percorso con i consiglieri e questo è stato solo un incidente”.