Non c’è pace per il Gender Bender 2013. Dopo la polemica innescata dal Pdl bolognese per la versione de La Bella Addormentata di Emma Dante, con al posto del principe salvatore una bella principessa (spettacolo che andrà comunque in scena il 29 ottobre al Teatro Testoni per ragazzi, ndr), durante la presentazione dell’imminente edizione del festival internazionale gaylesbico di Bologna (26 ottobre-2 novembre) scoppia un’altra polemica. Questa volta a farne le spese è lo spettacolo di danza della celebre compagnia Babilonia Teatri intitolato come uno dei capolavori di Stanley Kubrick: Lolita.
“La Direzione Territoriale del lavoro di Bologna, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a cui abbiamo regolarmente depositato la richiesta di autorizzazione al lavoro minorile per Olga Bercini, l’interprete di 11 anni dello spettacolo – spiega in un comunicato la compagnia – ci ha chiesto una variazione del copione per garantire la salute fisica e salvaguardare la moralità della minore nella parte di protagonista. Davanti a questa richiesta ci troviamo nell’impossibilità di andare in scena. Non vogliamo andare contro un’interpretazione da parte di una istituzione tesa a tutelare il lavoro minorile, ma non accettiamo di modificare il copione che, a nostro avviso, non lede in nessun modo ne’ la salute fisica ne’ la moralità di Olga”.
Babilonia Teatri tiene a precisare che sia un pediatra, sia i genitori della bimba, hanno certificato l’uno l’inesistenza di controindicazioni mediche per l’attività teatrale della ragazzina, gli altri la tutela e l’attenzione per ogni particolare della messa in scena: “La relazione tra noi e Olga non si sostanzia in un mero rapporto di lavoro – spiegano – ma si basa prima di tutto su una relazione umana. Crediamo che lo spettacolo creato assieme sia stato e sia occasione di crescita e di scambio e che in nessun modo le abbia e le possa arrecare danno”.
Lolita è già stato presentato senza censure in città come Verona, Volterra e Napoli e tratta dei modelli sociali e dei condizionamenti a cui i bambini vengono sottoposti: “Il lavoro che abbiamo svolto con Olga in questi mesi va ben oltre lo spettacolo. E’ un lavoro che riflette sull’immagine di bambini-adulti, bambini-sexy e bambini di successo che tutti i giorni i media ci propongono. Un lavoro che si interroga su cosa significhi essere bambino oggi, che modello venga loro proposto e cosa loro introiettino”.
Gender Bender: la otto giorni internazionale di cinema, teatro, fumetti e letteratura gaylesbo. Inizierà il 26 ottobre il festival Gender Bender 2013 con il documentario Gore Vidal – The United state of amnesia, sul pensiero del grande intellettuale americano morto un anno fa, e con lo spettacolo musicale Metafisica dell’amore del duo femminile Le Brugole. Ventisei i luoghi cittadini coinvolti per gli eventi del festival, con oltre un centinaio tra prime teatrali e cinematografiche per l’Italia tra cui segnaliamo: la prima nazionale dello spettacolo di Emio Greco, il debutto di 4 nuove creazioni di danza contemporanea con il progetto europeo Performing Gender, i bambini in scena e la fatica e la bellezza di diventare adulti nello spettacolo di Jan Martens, la favola rovesciata di Emma Dante, lo stupro shakespiriano di Valer Malosti, l’omaggio a Goliarda Sapienza, la partitura coreografica per i corpi di padre e figlio di Giulio D’Anna, la mostra evento dell’attore Alessandro Fullin; oltre ai concerti e i djset di Dimitri from Paris, Manhooker, Sookee e Hifi Sean e alle conversazioni con Mary Dorcey e Jackie Kay in collaborazione con Soggettiva.
Per quel che riguarda il cinema, tra i tanti titoli, le due ottime scelte del Gender in fatto di fiction e documentario. L’ultima opera del talentuoso e giovanissimo regista canadese, Xavier Dolan, quel Tom à la ferme che ha convinto pubblico e critica all’ultimo Festival di Venezia e che era persino entrato tra i papabili per il Leone d’Oro. Poi il doc Wonder Women! The untold stories of american superheroines, diretto da Kristy Guevara-Flanagan che ripercorre la nascita e l’evoluzione del personaggio di Wonder Woman (dal fumetto all’approdo sul piccolo schermo) e il suo impatto sulla cultura popolare, passando per altre eroine pop, dalle Charlie’s Angels a Buffy, dalla Donna Bionica a Lara Croft.
“Potevamo stupirvi con effetti speciali, ma non l’abbiamo fatto”, ha spiegato Vincenzo Branà, presidente del comitato provinciale Arcigay – Il Cassero, “semmai il turbamento per tutto ciò che riguarda gli orientamenti sessuali e i generi continua nel nostro paese ad essere un problema strutturale. La risposta sul panorama internazionale continua a darla da 11 anni il nostro festival, una risposta culturale di cui andare orgogliosamente fieri”.