Lo Stato greco non finanzierà più il partito neonazista Alba Dorata, noto per una politica aggressiva contro gli immigrati e per gli slogan anti-austerity. Il parlamento greco ha votato nella notte un testo che sospende il finanziamento pubblico al partito nelle cui fila ci sono sei deputati, compreso il leader Nikos Mihaloliakos, accusati di costituzione di banda criminale. Il disegno di legge che è stato approvato dalla maggioranza dei deputati (235 su 300) prevede il blocco del finanziamento pubblico di quei partiti i cui leader o deputati siano accusati di crimini gravi. La nuova misura è stata proposta di comune accordo tra i partiti al governo (Nea Dimokratia di centro-destra ed il socialista Pasok) e le opposizioni di sinistra e porta la firma del ministro degli Interni Yiannis Michelakis.

Il voto del Parlamento fa seguito alla decisione della stessa Assemblea, mercoledì scorso, di revocare l’immunità a sei deputati del partito filo-nazista Chrisi Avgì (Alba Dorata), già in carcere o inquisiti per le attività illegali della formazione politica. La revoca dell’immunità ai sei deputati è venuta dopo una richiesta in tal senso avanzata dalla magistratura che ha aperto un’inchiesta sul partito filo-nazista in seguito all’uccisione del rapper antifascista Pavlos Fyssas, avvenuta ad Atene il 17 settembre scorso per mano di Georgios Roupakias, un militante di Alba Dorata reo confesso.

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