La squadra Mobile di Caserta lo ha catturato vicino casa. Deve rispondere dell’assassinio di Aldo Scalzone, avvenuto nel 1991, nell’ambito della guerra di camorra. Delitto di cui sono accusati anche il boss Bidognetti e il figlio Aniello
E’ accusato dell’omicidio di Aldo Scalzone, avvenuto nel 1991, nell’ambito della guerra di camorra. Omicidio di cui sono accusati anche il boss di camorra Francesco Bidognetti e il figlio Aniello, entrambi già detenuti. La Squadra Mobile della Questura di Caserta ha arrestato Antonio Schiavone, fratello del boss del clan dei Casalesi Francesco Schiavone detto “Sandokan“
Schiavone, vicino alla sua abitazione a Giugliano, ha precedenti per reati di camorra e – secondo la Dda di Napoli – avrebbe assunto le redini del clan dopo gli arresti dei figli del fratello “Sandokan”. All’epoca, la vittima dell’omicidio (avvenuto il 20 ottobre 1991 a Casal di Principe) era uomo considerato vicino al clan di camorra dei “De Falco”, gruppo che si contrapponeva al cartello formato dalle famiglie Schiavone e Bidognetti.
Per l’assassinio di Aldo Scalzone la Corte di Assise di S. Maria Capua Vetere aveva emesso il 29 ottobre 2004, una sentenza di condanna all’ergastolo per Sandokan, per il fratello Walter, per Giuseppe Diana. Tredici anni erano stati inflitti nei confronti di Franco Di Bona.
Il movente dell’omicidio di Scalzone, per gli inquirenti, si inquadra nel contesto della violenta faida che all’epoca, nei primi anni ’90, contrapponeva il gruppo Schiavone-Bidognetti a quello De Falco-Quadrano-Caterino, essendo Scalzone un imprenditore strettamente legato a Vincenzo De Falco, ucciso poco tempo prima. E’ stato anche confermato, secondo la ricostruzione dell’accusa, il coinvolgimento, come mandante, di Francesco Bidognetti, detto ‘Cicciotto e mezzanott’, e del figlio. Dalle ricostruzioni sembra che Antonio Schiavone, fratello minore di Sandokan, ebbe un ruolo centrale nell’omicidio voluto dai due capi clan all’epoca detenuti.