Svolta nel caso della piccola Maria: sono stati individuati e arrestati in Bulgaria i genitori naturali della bambina, bionda e con occhi verdi, scovata il 15 ottobre scorso in un campo rom a Farsala nella Grecia centrale mentre viveva assieme alla coppia di rom Christos Sally e Elefteria Dimopoulou. Dopo la sua nascita, avvenuta il 31 gennaio 2009 a Lamia, città vicino il campo di Farsala, era stata venduta dalla famiglia di origine ai due rom per ottenere i soldi utili a far ritorno in Bulgaria, circa 250 euro. Secondo la stampa bulgara Atanas Rusev e Sasha Ruseva, di 45 e 35 anni, sono i veri genitori di Maria, per questo sono finiti in manette nel villaggio di Nikolagievo in Bulgaria.
Nel video che sta girando su YouTube si può osservare l’incredibile somiglianza di Maria con quello che dovrebbe essere suo fratello quasi coetaneo. Come dimostrano ampiamente le immagini, la famiglia è indigente e ha altri otto figli che vivono in condizioni igienico sanitarie proibitive. E come riportato nell’edizione online del quotidiano bulgaro “Trud”, che cita informazioni non ufficiali, madre e padre di Maria vivono nella baraccopoli da circa 10 anni e nel 2009 si trovano in Grecia per lavorare come braccianti agricoli per la raccolta di olive e arance. Ma quando decisero di far ritorno in Bulgaria non erano economicamente in grado di portare tutti i componenti della famiglia: così avrebbero ceduto la piccola agli altri due rom di Farsala proprio per affrontare quel viaggio in autobus.
A dare una svolta alle indagini sarebbe stata la testimonianza del fratello del padre di Maria, Angelo, che ha indicato agli inquirenti il campo nomadi bulgaro oltre a ricostruire i movimenti dei due negli ultimi cinque anni. Il figlio maggiore della famiglia, tuttavia, ha detto al canale televisivo «Btv», che i genitori hanno preso soldi per Maria, particolare che ha fatto scattare l’arresto. Avrebbe detto allo zio che quando sua madre ha visto in tv la foto della piccola Maria nel campo di Farsala ha esclamato subito che si trattava della loro sorellina. Jesse, questo il nome del primogenito, racconta che a quel punto sua madre gli avrebbe confessato tutti i particolari della vicenda. Secondo uno dei vicini di casa della famiglia, Sasha avrebbe incassato 500 leve (250 euro) per dare Maria ai rom di Farsala.
Gli agenti della polizia bulgara hanno condotto i veri genitori di Maria in commissariato per interrogarli. Un un portavoce del Dipartimento di criminal investigation, parlando all’agenzia di stampa Ana non ha confermato le informazioni e si è rifiutato di fare il minimo riferimento attorno al caso anche perché non ci sono annunci ufficiali delle autorità bulgare né di quelle greche. Maria era stata ritrovata lo scorso 15 ottobre nella regione della Fthiotida, da due persone risultate non essere i suoi genitori. Tre giorni fa il procuratore della Corte suprema greca Efterpi Koutzamani ha ordinato un’indagine di emergenza in tutto il Paese sui certificati di nascita emessi dopo il primo gennaio 2008, dopo le notizie dei media di frodi compiute da famiglie che dichiarano nascite in diverse regioni amministrative. Ora però, la prima versione data dalla coppia che teneva Maria (“ci è stata affidata da un’altra donna rom che non poteva mantenerla, dicevano alla polizia) si sta rivelando vera.
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